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Il retroscena: Mario? Fu l’idea regalo di Natale

L’idea di portare Gomez a Firenze parte da lontano

Redazione VN

 E’ DURANTE il mercato di gennaio che la Fiorentina bussa per la prima volta al portone del Bayern Monaco per chiedere notizie sul futuro di Mario Gomez.

L’idea (dibattuta nel corso di un consiglio di amministrazione della società) piace molto a Della Valle che da’ il benestare al sondaggio in terra tedesca. Tocca a Eduardo Macia avviare i contatti per una situazione di mercato da tenere assolutamente lontana dai riflettori delle mille voci e altrettante indiscrezioni di mercato. Il contatto con il Bayern (e in seguito quello con l’entourage di Gomez) appare piuttosto incoraggiante, anche se l’operazione è ovviamente complessa per ragioni economiche.

La Fiorentina stanzia una prima offerta di 15 milioni, offerta che Pradè e Macia consegnano ai tedeschi a fine inverno. Offerta che soprattutto non lascia indifferente il Bayern che però fa immediatamente sapere di voler inserire bonus che alzino il prezzo di almeno altri 5 milioni.

La società viola prende nota e decide di avviare i contatti con Gomez. Ed è qui che — come rivelato ieri da Pradè e Macia — che l’affare prende una piega praticamente definitiva. L’attaccante è entusiasta del progetto portato avanti dai dirigenti della Fiorentina. E’ convinto, Gomez, e attraverso il suo manager accetta di avviare il discorso con i viola. Firenze gli piace e anche la visita in città della fidanzata Carina, a fine maggio, diventa l’occasione giusta per convicere SuperMario a scegliere l’avventura in viola.

E’ all’inizio di giugno che l’operazione Gomez entra nel vivo. E nella sua fase più delicata. Il Bayern presenta il conto alla Fiorentina (15 milioni più 5 di bonus) e Gomez punta a un maxi ingaggio di 4,5 milioni a stagione tenendosi i diritti delle sponsorizzazioni che lo seguiranno da Monaco a Firenze.

La Fiorentina prova a giocare la carta del chiamarsi fuori (dall’operazione) («Gomez è un giocatore che non rientra nei nostri parametri», dirà Pradè), ma l’inserimento del Napoli, convince Della Valle a prendere la decisione finale.

E a chiudere un affare di altissimo pregio.

Riccardo Galli - La Nazione