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Simeone ricorda Astori: “A Udine stavo per riaddormentarmi, poi la peggior notizia della mia vita”

Simeone: "La partita contro il Benevento? Non avrei mai pensato di aver così tante difficoltà a giocare a calcio. E' stata la peggior partita della mia vita. Quella settimana fu terribile"

Redazione VN

Intervistato dal sito sofoot.com, l'attaccante della Fiorentina, Giovanni Simeone, ha parlato di Davide Astori e della tragedia che ha colpito l'ex capitano viola:

Che rapporto avevo con Davide? Eccellente. Davide un rapporto bello con tutti. Se avevi qualcosa da dirgli, lui ti ascoltava. In palestra mi piaceva mettermi accanto a lui quando pedalavamo per parlare della squadra, di come poteva crescere. Ha sempre consigliato la strada giusta da prendere, sia sul piano professionale che personale.

Il ritiro a Udine? Ero con lui il sabato sera fino alle 11. Alle cinque eravamo nella sala massaggi, c'erano due massaggiatori e la nostra guardia (Sportiello, ndr). Davide e io abbiamo parlato. Poi abbiamo convinto Davide ad andare a giocare alla Play Station. La domenica mattina mi sveglio alle 9. A mezzogiorno avevamo una sessione video. Alle 9.30 finisco la colazione, mi rimetto a dormire visto ho ancora un po' di tempo libero. Sento due volte bussare alla porta. Ero in stanza con Pezzella, abbiamo chiesto: 'Chi c'è'?. Era l'allenatore. Dopo aver aperto la porta, ho sentito la peggior notizia della mia vita.

Questa storia per me è irreale. Queste cose possono accadere a chiunque. Ero nella stanza 113, Davide nella 118. Questi sono i numeri che ricorderò per tutta la vita.

La partita contro il Benevento? Non avrei mai pensato di aver così tante difficoltà a giocare a calcio. E' stata la peggior partita della mia vita. Quella settimana fu terribile.

Stare uniti ci rende più forti. Giocare a calcio è il modo migliore per rendere omaggio a Davide. Oggi desidero ancor di più dare il meglio per la squadra. Davide lascia molti ricordi in ognuno di noi, ma anche nella storia della Fiorentina. Il nome di Astori sarà sempre legato alla Fiorentina. Ogni volta che ci alleniamo, vediamo il suo nome all'ingresso. Ricorderemo il suo sorriso, il suo modo di parlare. E' un dovere della memoria.

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