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“Il modulo non conta”. Siamo sicuri?

Con il 3-5-2 la Fiorentina è tornata alla vittoria. Forse non è un caso. E con il rientro di Mario Gomez…

Redazione VN

Il tema modulo è di nuovo d'attualità. O forse non ha mai smesso di esserlo nei due anni e mezzo di gestione Montella. Che da par suo, nei suoi 28 mesi a Firenze, avrà ripetuto almeno 50 volte la stessa frase: "I numeri contano poco e nulla, l'importante sono i principi di gioco, non il modulo". Concetto condivisibile in parte, perchè sta di fatto che con il 3-5-2 la Fiorentina gira meglio. Lo dicono i risultati: ci eravamo lasciati lo scorso anno con un bilancio piuttosto eloquente (LEGGI QUI) e ci ritroviamo in questa stagione più o meno allo stesso punto. Due le partite in cui la squadra viola si è disposta con la difesa a 3 e con Cuadrado sulla linea dei centrocampisti. Due vittorie, a Bergamo con l'Atalanta e mercoledì scorso in casa con l'Udinese. Solo un caso?

Si potrebbe obiettare - giustamente - che il 3-5-2 allontana Cuadrado dalla porta, e lo rende di conseguenza meno lucido quando arriva nei sedici metri avversari. Vero, ma allo stesso tempo il fatto di partire più da lontano permette al colombiano di essere più imprevedibile, e più difficilmente marcabile. Anche perchè in questo modo ci sono in campo altri due attaccanti, che aiutano a creare più palle gol, un tallone d'Achille (inedito) per la Fiorentina di questo avvio di stagione. E visto che a breve, forse già nel finale della gara di Marassi, si rivedrà finalmente in campo anche Mario Gomez, il 3-5-2 potrebbe essere il modulo ideale per far convivere il tedesco con Babacar, specie se il senegalese dovesse continuare a fare così bene. Controindicazioni? Pochissime, a parte il fatto di dover cambiare assetto qualora manchi Cuadrado, visto che non ci sono in rosa altri interpreti per ricoprire quel ruolo "a tutta fascia" sulla destra.

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SIMONE BARGELLINI

twitter @SimBarg