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Il ‘fattore Nazionali’ nella partita a scacchi tra Napoli e Fiorentina

Kalinic tiene in ansia Paulo Sousa, se la passa meglio Sarri

Simone Bargellini

Insigne ci sarà, Kalinic chissà, Higuain è riposato, Roncaglia tornerà solo domani. L'avvicinamento a Napoli-Fiorentina vive anche dei riflessi delle Nazionali. Sousa da una parte e Sarri dall'altra hanno avuto tempo per preparare il big match di domenica, con la difficoltà di mantenere alti entusiasmo ma anche concentrazione, visto il periodo d'oro da cui sono reduci le due formazioni. E soprattutto incrociando le dita per i giocatori impegnati in giro per il mondo.

Per il Napoli tutto è filato liscio, fin da quando il Ct dell'Argentina Tata Martino ha scelto di non convocare Higuain, preferendogli Dybala, ed è stato scongiurato il rischio di trasferte oltre Oceano per gli azzurri. Poi c'è voluta anche la diplomazia di De Laurentiis (LEGGI), per evitare qualsiasi rischio ad Insigne, non ancora al 100% dopo il problemino al ginocchio accusato un paio di settimane fa. Hamsik invece è sceso regolarmente in campo con la Slovacchia e si è galvanizzato segnando e trascinando la sua nazionale agli Europei. Sarri potrà così contare sulla rosa al completo e si appresta a ripartire dal 4-3-3 delle ultime uscite con Jorginho in regia e il tridente Callejon-Higuain-Insigne davanti.

Paulo Sousa, dal canto suo, è pronto anche a cambiare le carte in tavola per colpire il Napoli nei suoi punti deboli, ma le notizie arrivate dalla Croazia non possono lasciarlo tranquillo (LEGGI). Chiariamolo: la Fiorentina non poteva far niente per impedire l'impiego di Kalinic, visto che il giocatore stava bene, mentre adesso le sue condizioni sono da valutare. Da Badelj a Ilicic, da Tatarusanu a Bernardeschi sono stati in tanti a scendere in campo in questi giorni. Su Babacar, che non era al meglio, la Fiorentina si era invece mossa con la federazione senegalese, evitando al giocatore una trasferta "a rischio" e recuperandolo così al meglio per la sfida del San Paolo. Lui e Pepito sono gli unici due attaccanti rimasti a lavorare a Firenze in questa sosta, e chissà che non l'abbiano sfruttata per convincere il tecnico. Se Kalinic sta bene, però, sembra difficile tenerlo fuori.