Riceviamo questo comunicato.
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Il Comitato Vogliamo il Franchi: “Lo stadio come l’Ilva”
Ancora dichiarazioni del comitato sorto per cercare di mantenere il Franchi come stadio di Firenze
Fast fast fast, e siamo d’accordo. Ma forse il dottor Commisso, nuovo patron della Fiorentina, nel suo apprezzabilissimo dinamismo made in Usa manifestato con non comune simpatia e una preziosa enfasi futuristica sulla velocita, non ha considerato appieno i danni economici e sociali che trasferire altrove il terreno di gioco comporterebbe per Campo di Marte e l’intero Quartiere 2. Paragonare il caso Franchi all’Ilva è ovviamente una forzatura, ma serve a dare l’idea di quanto anche lo stadio sia vitale per centinaia di strutture economiche e migliaia di famiglie della città, e quanto sia connaturato all’identità della stessa Fiorentina in quanto patrimonio di Firenze.
Il Comitato Vogliamo il Franchi esorta il dottor Commisso e il suo principale collaboratore dottor Barone a valutare anche questi aspetti, che per la città di Firenze non sono per niente secondari, soprattutto in un periodo come l’attuale di stagnazione economica. Per non essere fraintesi, l’arrivo del clan Rocco, il dottor Commisso ci permetta la confidenza, è più che benvenuto. Ha portato entusiasmo e capitali che hanno consentito un immediato arricchimento della squadra e finalmente maggiore attenzione anche dai media nazionali.
Ma il punto è che, si tratti di realizzare un nuovo stadio a Novoli o a Campi Bisenzio, non fa alcuna differenza. Campi Bisenzio non è il plurale di Campo di Marte, per cui andando lì la Fiorentina moltiplicherebbe automaticamente le proprie chance. E Novoli è semplicemente un azzardo enorme giacché, come si è capito, niente è sicuro, né il prezzo dell’area, né i tempi di realizzazione in quattro utopici anni.
Quel che invece è certo al cento per cento è che, una volta persa la Fiorentina, per Campo di Marte e dintorni sarebbe la rovina, nell’impossibilità assoluta delle attività economiche di trasferirsi nell’area del nuovo stadio. Ne’ garantiscono alcunché i vari, vaghissimi progetti ipotizzati per mantenere in vita il Franchi, destinato inevitabilmente all’abbandono. Un catino di 40 mila posti, lo capisce anche un bebè, non si riempie così facilmente. Nessun altro sport o manifestazione è in grado di assicurarne continuativamente lo sfruttamento con l’appeal del grande calcio.
La riunione che il Soprintendente Pessina ha avuto giovedì con l’assessore allo Sport Del Re e il presidente del Consiglio di Quartiere 2 Pierguidi, è servita a chiarire alcuni punti importanti: che l’ipotesi del restyling del Franchi per farne una struttura moderna secondo i desiderata del dottor Commisso non incontra ostacoli. Si tratta solo di conservare le curve Nervi. Il resto, lati corti a ridosso del campo, coperture, illuminazione, sky box, negozi e museo, per la soprintendenza si può fare. In più, con tempi assai più corti e costi molto minori di quanto prospettato per Novoli e Campi.
Chiediamo perciò al dottor Commisso e al dottor Barone, persone pragmatiche, di accettare un compromesso onorevole a suggello della volontà di fare il bene di Firenze e della Fiorentina.
Il Comitato Vogliamo il Franchi
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