Pepito, Berna e Diamanti. Cosa hanno in comune oltre al fatto di essere giocatori della Fiorentina? Tante qualità, una di queste è l'essere mancini. L'attacco della Fiorentina, curiosamente, si divide in due gruppi: col piede destro calciano i due attaccanti di rigore Gomez e Babacar, col sinistro i tre giocatori dotati di maggiore fantasia. Nell'attesa di rivedere Rossi e Bernardeschi, il popolo viola conterà molto sull'ultimo arrivato, il deputato a risollevare anche la scarsa vena realizzativa mostrata da Gomez. Contro il Chievo Verona potrebbe arrivare l'esordio per il numero 18 viola anche se è molto più probabile a gara in corso che non dal primo minuto. Le controindicazioni sono tante: domenica prossima Alino avrà svolto soltanto una settimana di allenamenti col gruppo, non gioca da dicembre ma soprattutto Montella avrebbe qualche dubbio su chi togliere per fargli spazio.
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I tiri mancini di Montella
L’arrivo di Diamanti colma il vuoto lasciato, per ora, da Rossi e Bernardeschi. Fantasia, spunto, tecnica: caratteristiche comuni anche all’Aeroplanino…
Poco male, la fantasia e l'esuberanza permettono al neo arrivato di saper spaccare la partita con una sola giocata, che sia un calcio piazzato o un improvviso tiro dalla distanza. L'attacco viola è dunque destinato a cambiare sul lungo termine. Cuadrado potrà tornare a fare l'esterno e qualcun'altro, si legga Diamanti prima e Rossi e Bernardeschi poi, completerà l'attacco con Gomez o Babacar. Le alternative non mancano e offrono una vasta gamma di soluzioni a Montella. I tre mancini, quando saranno a totale disposizione, dovranno fare da collante tra la squadra e la punta. Un ruolo, quest'ultimo, che non sempre si è visto esaltato nel gioco del tecnico. Ci proveranno Alino, Pepito e Berna, tutti mancini naturali voluti da Montella. Sarà un caso che sia stato sinistro pure lui?
STEFANO ROSSI
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