Una sfilza di ex, ma uno solo sarà protagonista. Ed era quello da cui, forse, ci si aspettava meno. La trasferta di Palermo sa di amarcord per una bella fetta di Fiorentina, ben 6 giocatori (tra i rosanero c'è invece solo Miccoli). Che valgono ancora di più se si pensa che la metà della rosa viola arriva dall'estero e non ha vestito altre maglie italiane. Sei ex con storie diverse, alcuni dei veri e propri pezzi di storia rosanero, quasi tutti protagonisti - loro malgrado - di un inizio di stagione più o meno deludente. Con una grandissima eccezione che risponde al nome di Luca Toni, che sta vivendo a 35 anni una seconda giovinezza inattesa un po' da tutti, compresa probabilmente la stessa Fiorentina, almeno a questi livelli. Il bomber di Pavullo aveva trovato proprio a Palermo il suo trampolino di lancio segnando un qualcosa come 50 gol in 80 gare, nelle due stagioni in rosanero tra il 2003 e il 2005 prima di passare alla Fiorentina e prendersi tanti fischi al ritorno al Barbera da avversario. E così sarà probabilmente domani.
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Per gli altri, però, la speranza era di tornare in Sicilia in una situazione ben diversa da quella attuale. Lasciando da parte Lupatelli, arrivato a Firenze per fare il terzo portiere (e peraltro con una breve parentesi in rosanero alle spalle), si potrebbe partire da Viviano e da un momento particolare, con tanto di esclusione tecnica quasi certa anche per domani. Dopo il lungo innamoramento estivo e l'acclamato arrivo del portiere a Firenze, reduce tra l'altro proprio dall'esperienza al Palermo, che ne detiene ancora il cartellino. Così come Della Rocca, arrivato 'in coppia' con Viviano e con appena 15' ufficiali disputati in maglia viola (in Coppa Italia con la Juve Stabia). L'infortunio che l'ha tenuto fuori per tre mesi ha sicuramente complicato la sua stagione, la concorrenza di altissimo livello a centrocampo ha fatto il resto e per lui si prospetta un addio a gennaio. Destino che, forse, riguarderà anche Mattia Cassani, finito ai margini delle gerarchie montelliane, complice un modulo che si sposa male con le sue caratteristiche. Infine Giulio Migliaccio, che a Palermo era un leader assoluto e nella Fiorentina fa il comprimario: lui giura di non essersi pentito della sua scelta estiva (LEGGI) ma delle 10 presenze collezionate in campionato, solo 1 volta è sceso in campo da titolare.
SIMONE BARGELLINI
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