La classifica parla di una Fiorentina che domenica andrà a sfidare l’Inter da inseguitrice, complice il punto che divide le due squadre, ma a leggere bene le prestazioni e gli avversari si scopre che la situazione è ben diversa. Non è un caso se a Milano si continua a parlare di una squadra nerazzurra che deve giocare da provinciale per vincere, aspettare e ripartire, lasciando fare la partita agli altri per poi pungere. Moratti e Stramaccioni hanno parzialmente rifiutato questa definizione preferendo quella di “squadra intelligente”, ma al di là delle parole è evidente come quella meneghina sia una squadra che, soprattutto se priva di Sneijder e Palacio, non è adatta ad imporre il proprio gioco (e anche a Verona si è visto, con un possesso palla pari e i padroni di casa molto più pericolosi in avvio).
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I provinciali sono loro
Da Milano respingono la definizione a parole, i viola… (COMMENTA)
Troppi muscoli e poco sale nel centrocampo dell’Inter (per approfondire leggi qui), il contrario di una Fiorentina che a suon di grandi prove tenta di staccarsi quell'aggettivo che piace fino ad un certo punto. Perché se è vero che essere provinciali può essere anche piacevole, è ancor più vero che la squadra di Montella non ci sta a lasciar giocare gli altri, vuole il possesso del pallone e il dominio della partita, quelle che un tempo erano le aspirazioni dell’Inter, anche perchè la Fiorentina tutta qualità messa su da Macia e Pradè è stata costruita proprio per questo. E anche domenica sicuramente i viola non si faranno intimidire, anche se saranno coscienti della forza dell’avversario, ma siamo certi che Montella schiererà una formazione per vincere e per rilanciare ancora più in altro una squadra che a metà classifica non ci vuol più stare.
FRANCESCO CIANFANELLI
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