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I motivi di un calo “fisiologico”

I rischi del gioco viola e il peso delle assenze (COMMENTA)

Redazione VN

Alzi la mano chi non metterebbe la firma per perdere la prossima partita tra 10 turni. Questo per dire che dopo 9 risultati consecutivi, perdere una gara ci può stare, tanto più all'Olimpico contro una Roma in salute. Nessun dramma, quindi, anche se quando le cose non girano al meglio è giusto - e pure doveroso - fermarsi ad analizzare quel che non funziona. I due punti raccolti dalla Fiorentina nelle ultime tre giornate sono un bottino misero che fa da indice ad una leggera flessione dalla squadra di Montella anche sul piano del gioco: un calo fisiologico dopo una striscia di prestazioni e risultati esaltanti. Dalla Juventus capolista al Milan settimo, per citare le squadre di vetta, tutte le rivali della Fiorentina hanno attraversato un periodo di appannamento, o forse dovremmo allargare il discorso a quasi tutte le squadre del mondo. Dietro al rallentamento della formazione viola si possono rintracciare svariati motivi.

GIOCO RISCHIOSO: La Fiorentina pratica un calcio propositivo e volutamente rischioso. Non butta via il pallone e anzi prova a giocarlo palla a terra fin dai difensori e anche dal portiere. Un atteggiamento che ha raccolto grandi elogi e che sta alla base della mentalità viola, improntata allo spettacolo e al bel gioco. Ma una filosofia che richiede uno standard di rendimento molto elevato per poter funzionare (come è successo fino a pochissime settimane fa). Se il ritmo cala, se la brillantezza viene a mancare e la tenuta psico-fisica non è ottimale, i reparti si allungano e gli avversari possono prendere d'infilata la difesa viola. Che non a caso nelle ultime 3 gare ha subito 8 reti (anche, ma non solo, per errori di Viviano), quasi la metà del passivo complessivo.

ASSENZE PESANTI: L'importanza di Pizarro e Jovetic è un attenuante di non poco conto per la Fiorentina. Il cileno è il punto di riferimento, sia tecnico che carismatico, della squadra e JoJo è il campione dell'attacco, reparto per il resto un po' carente fin dall'estate. Provate a togliere per 5 giornate Cavani al Napoli, El Shaarawy al Milan, Milito all'Inter o Klose alla Lazio e vediamo quanti gol vengono segnati. Il tutto pesa ancora di più in una squadra - come quella viola - che non sembra avere ricambi all'altezza dei titolari, salvo poche eccezioni. Da qui la necessità di intervenire sul mercato a gennaio proprio per il vice-Pizarro e per una punta.

PSICOLOGIA E TATTICA: I tanti elogi piovuti da tutta Italia e non solo alla Fiorentina, possono aver "fatto male" a qualcuno? La domanda serpeggia ormai da settimane, e fino a 2-3 partite fa la risposta era un secco "no". Ora qualche dubbio in più può sorgere, ma più che il montarsi la testa quello che può pesare è la pressione di dover rispondere alle attese sempre più grandi riposte nella Fiorentina. E a questo va sommato il fattore 'prevedibilità': le avversarie conoscono e studiano sempre meglio il gioco di Montella, perfezionando antidoti e contromosse. Che ci sia bisogno di cambiare qualcosa? Forse sì, magari a livello di accorgimenti e non di intera struttura, ma siamo sicuri che il tecnico lo sappia molto meglio di noi. Una cosa è certa: non può essere una sconfitta, dopo 9 partite, a far rimettere tutto in discussione di un progetto che resta nel suo insieme altamente riuscito. Era impossibile pensare che la Fiorentina avrebbe giocato per tutto l'anno ai massimi livelli. L'importante è che il calo sia analizzato e corretto e si possa ripartire subito, magari già da domenica.

SIMONE BARGELLINI

twitter @SimBarg