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Hagi, il novello Ilicic: pochi sorrisi e tanto sudore per diventare un campione

Il giovane Ianis sta per compire 18 anni. Pensa solo al lavoro, sorride poco e veste alla moda. La prima convocazione è arrivata, l'esordio coi grandi è vicino...

Stefano Rossi

Diciotto anni fra una quindicina di giorni e il sogno di ripercorrere i passi di papà Gheorghe. La strada è lunga ma il percorso intrapreso è quello giusto. Ianis Hagi è nato col pallone tra i piedi. Studia da calciatore professionista e perfeziona l'italiano che già prima di arrivare a Firenze aveva appreso in maniera più che sufficiente. Fino ad oggi si è visto poco il talento rumeno che sta facendo il suo apprendistato nel nostro calcio con la formazione Primavera di Federico Guidi. Avrebbe dovuto esordire contro i giovani del Milan ma un guaio fisico lo ha fermato nel riscaldamento. I risultati tuttavia, in una categoria dove trova pochi rivali col suo spessore tecnico, non hanno tardato ad arrivare. Tre partite giocate contro Spezia, Verona e Perugia e altrettanti gol realizzati. E proprio contro il Milan, questa volta prima squadra, ha ricevuto la prima convocazione da Sousa.

L'esordio non è arrivato ma chi conosce Ianis racconta di una grande gioia e di una forte emozione per aver osservato più che saggiato il palcoscenico della Serie A. La prima panchina è stata solo il seguito di un lungo periodo durante il quale il ragazzo si è allenato con la prima squadra e ha ben impressionato l'allenatore. Nello spogliatoio il suo tutor è il connazionale Ciprian Tatarusanu che dispensa consigli e buone parole. L'altro amico è Hernan Toledo che, etichettato anche lui come astro nascente del calcio del suo paese, condivide con Ianis la spola tra grandi e giovani.

Il momento del salto definitivo non è poi così lontano. Oltre alle continue referenze che arrivano direttamente dal signor Gheorghe, anche Sousa sembra convincersi sempre più. "L'alternativa per il futuro è Ianis, per caratteristiche è lui il sostituto ideale di Ilicic" sentenziò il tecnico alla vigilia della sfida contro il Torino. In precedenza fu Corvino a parlare, con le sue metafore, di grandi potenzialità che lo avevano spinto ad andare in Romania per ammirare da vicino il ragazzo ed esercitare l'opzione per l'acquisto. Il piccolo Hagi continua il suo lavoro con poche distrazioni. Serio e concentrato non regala troppi sorrisi ma tiene molto a curare la sua immagine estetica che appare sempre alla moda. Per il resto solo tanto lavoro. Giorno dopo giorno. Affinché  possa non essere più soltanto "il figlio di".

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