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Gonzalo: “Testa alla Roma e alla Champions”

“Osvaldo fortissimo, Totti campione: ma niente paura. Scudetto…” (COMM.)

Redazione VN

Rock e Champions. A suon di gol. Perché dietro a Jovetic, capocannoniere viola con 6 centri, c'è Rodriguez. Quattro gol, come Toni, e record personale in campionato già superato. «Con la Samp però ho sbagliato porta — scherza Gonzalo — Segno spesso perché Borja e Pasqual calciano perfettamente da fermo. In settimana ci lavoriamo molto. E dire che da bambino facevo il centravanti. Poi mi hanno visto giocare e l'allenatore mi disse: vai dietro che è meglio!». Intuizione geniale. Direttore d'orchestra della difesa, chitarrista solitario nella sua casa di Fiesole, batterista nel recente passato spagnolo. «Suonavo la batteria in un gruppo per divertimento, ma non avevamo nemmeno un nome. Coinvolgere dei compagni? No, Borja Valero male, Roncaglia male. Facundo ascolta altro, a me piace il rock».

Domani c'è la Roma, anche la Fiorentina sarà rock?

«Dopo due pareggi consecutivi è importante vincere. Sarà una bella partita contro un avversario diretto per la Coppa».

Quale Coppa?

«Vediamo. La Champions ha un gusto speciale. Darò tutto per tornare a giocarla con la Fiorentina. Sapendo che sarà molto dura».

Tornando a domani, è Totti il pericolo numero uno?

«E' un campione, non ho mai giocato contro di lui né contro la Roma. Però in Spagna ho affrontato Osvaldo quando era all'Espanyol, è fortissimo».

Test duro per la difesa contro l'attacco di Zeman.

«Stiamo lavorando per fermarli, è bello giocare queste gare. Ma nel calcio la paura non deve esistere. Io la penso così. Partita importante, ma non decisiva».

Scudetto a Firenze: possibile?

«Sognare è giusto e bello, in Italia però ci sono molte grandi squadre. La testa, adesso, va solo alla Roma».

A proposito di sogni, che ne pensa di una coppia difensiva nell'Argentina composta da lei e Roncaglia?

«Ho esordito in nazionale a 17 anni, spero di tornarci presto. Tutto passa dalla Fiorentina: do il massimo, se arriverà la convocazione meglio».

Il giocatore più forte che ha mai affrontato?

«Messi. Anche Zidane era incredibile. E Riquelme».

Jovetic è lontano da loro?

«Stevan è fortissimo. Ha appena 23 anni e migliora continuamente. Però Messi è Messi».

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Giovanni Sardelli - La Gazzetta dello Sport