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Gonzalo in lacrime: “Addio Firenze, tremendo dovermene andare. Deluso dalla società”

"Per me è tremendo andare via, per tutto quello che ho fatto qua e quello che mi ha dato Firenze. Vado via a testa alta, ringrazio i tifosi"

Redazione VN

Siamo al passo d'addio tra Gonzalo Rodriguez e la Fiorentina. Il difensore argentino, visibilmente commosso, è intervenuto oggi in conferenza stampa, accompagnato da una rappresentanza della squadra composta da Borja Valero, Tello, Maxi Olivera, Vecino e Cristoforo. Presenti anche Sousa ed il suo staff. Questo il saluto del capitano alla città: "L'esperienza a Firenze non la dimenticherò mai, è stato un orgoglio lavorare per questo staff e ringrazio tutti i miei compagni. E' stato un piacere giocare con dei grandissimi calciatori e delle grandissime persone. Vi auguro il meglio. Ringrazio la città, che mi ha aperto le porte e mi ha dato la possibilità di mettere su famiglia e di far nascere mio figlio. Ho ricevuto rispetto e amore in ogni angolo di Firenze, fuori e dentro al campo. Tiferò la Fiorentina per sempre, questa è stata la mia casa per cinque anni.

Perché me ne vado? Pensavo al rinnovo ma se non ti chiamano per cinque mesi e quando arriva la chiamata non c'è trattativa e in venti minuti è tutto finito, significa che è il momento di andare via. Per me è tremendo andare via, per tutto quello che ho fatto qua e quello che mi ha dato Firenze. Vado via a testa alta, consapevole di aver sempre dato tutto. Sono solo un po' deluso dal modo in cui si è arrivati a questo addio. L'offerta della Fiorentina? Mi hanno offerto il 25% in meno di stipendio, ma i soldi non sono un ostacolo. Il problema è come sono stato trattato: ho dovuto chiamare io il mio procuratore per farlo venire in Italia a trattare, non ho mai ricevuto una chiamata dalla società. Futuro? Ancora non so niente. Voglio giocare con la testa libera l'ultima partita.

Un messaggio ai tifosi? Mi hanno dimostrato sempre rispetto, ho avuto la fortuna di sentire il mio nome cantato da loro. E' bellissimo per un calciatore. Li ringrazio, anche per avermi inserito nella top 11 di tutti i tempi. Non ho parole per dire tutto quello che sento. Sousa? Ho il massimo rispetto per lui, lavora tantissimo per la squadra. E' un professionista e mi ha insegnato tanto, anche come persona. Tanti suoi consigli mi sono serviti sia in campo che nella vita. E' sicuramente un momento duro anche per lui visto che se ne andrà. Il momento più bello? Il 4-2 contro la Juventus, ma anche il raggiungimento della finale di coppa Italia.

Come l'hanno presa in famiglia? La mia ragazza è fiorentina, certamente non è contenta di andarsene, ma mi seguirà nella mia prossima avventura. Confronto con Corvino? Non l'ho avuto perché devo pensare solo a dimostrare il mio valore sul campo, al resto pensano i procuratori. Futuro in Italia? Ho chiesto al mio procuratore di non dirmi niente fino all'ultima partita, poi avrò tempo per riflettere sul mio futuro. Chi il prossimo capitano della Fiorentina? Borja, perché conosce la città, è il sindaco (ride, ndr). La fascia la merita lui. Il rimpianto più grande? La finale di coppa Italia. Era importante per noi, avevamo l'illusione di vincere qualcosa. Per me è un rimpianto lasciare senza trofei.

Cosa manca per vincere a Firenze? Tante cose, ma io ho fiducia nei miei compagni. La Fiorentina avrà una grande squadra l'anno prossimo e lotterà per grandi obiettivi. Quest'anno non siamo entrati in Europa, ma nelle scorse stagioni abbiamo fatto grandi cose. Auguro tutto il meglio a questa squadra. Cos'è mancato quest'anno rispetto a quelli passati? Solo i risultati, sarebbero bastati sei punti per essere in Europa. Abbiamo fatto passare come una cosa normale entrare tutti gli anni in Europa, ma non è così".

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