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Mario Gomez non gira. Vero, ma capiamo il perché

L’analisi a mente fredda del nostro direttore sul momento no del bomber tedesco. Le tre variabili da considerare

Redazione VN

Abbiamo archiviato anche la terza giornata di campionato che ha portato la prima vittoria in casa viola ed anche il primo gol. Sta tornando il sereno a parte il momento no di Mario Gomez. Firenze è particolare e chiaramente si è subito divisa sul bomberone tedesco.

Bisogna dividere il giudizio stretto sulle partite finora disputate da quello che invece è il giudizio generale su Super Mario. Il sottoscritto ha bollato Gomez con un doppio 5 nelle ultime due gare, ma questo non vuole dire che sia una bocciatura. E' solamente un giudizio, ovviamente personale, che niente ha a che vedere con il giudizio complessivo.

Gomez deve essere aspettato perché un giocatore che ha sempre, e sottolineo sempre, segnato nella sua carriera ha il diritto di essere giudicato non dopo sole tre partite, ma dopo una ampia parte della stagione. Vediamo quali sono a mio modo di vedere i motivi in ordine decrescente per cui Gomez non sta rendendo come ci aspettiamo

FISICO - Un giocatore dal fisico possente come lui ha sempre un ritardo nella condizione rispetto ai brevilinei che partono subito al massimo. Inoltre aggiungiamo che Gomez è rimasto praticamente un anno fermo a rincorrere i suoi guai e non essendo più giovanissimo il suo fisico è in ulteriore ritardo rispetto ai compagni di squadra. Se aggiungiamo che è il primo anno che si allena con i metodi di Montella ( a parte il primo mese della scorsa stagione) il piatto è servito

TATTICO - La squadra è abituata da due anni a giocare con giocatori abili nello stretto e nel dialogo e non ha memorizzato al meglio il modo in cui va servito un centravanti di ruolo e di peso come il tedesco che va lanciato in verticale approfittando dei suoi tagli (che al momento non sono frequenti e importanti) e che deve usufruire di cross tesi e bassi su cui, quando in forma, è pronto a fiondarsi con il suo istinto da predatore.

PSICOLOGICO - Quando un attaccante non segna va in paranoia, ma in questo caso sono pronto a scommettere che un tedesco come lui abbia i suoi problemi psicologici, ma sicuramente meno di un giocatore latino. Insomma andare in gol aiuta tutti anche un panzer, ma la limitazione psicologica è sicuramente la componente minore in questo quadro.

SAVERIO PESTUGGIA