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Gilardino, il Palermo e quella mano vincente

Era il 26 ottobre 2008 e la Fiorentina di Cesare Prandelli vinse al Barbera per 3-1

Redazione VN

Nessuno l’ha mai chiamata “de Dios”, come quella di Maradona contro l’Inghilterra ai mondiali del 1986, ma anche la Fiorentina, nella sua storia recente, ha avuto una mano fortunata e vincente. Quella di Gilardino contro il Palermo.

Era il 26 ottobre 2008 e la formazione di Prandelli vinse 3-1 al Barbera contro la compagine rosanero allenata da Ballardini. L’episodio che mandò su tutte le furie i padroni di casa arrivò dopo nemmeno venti minuti dal fischio d’inizio. Santana crossò rasoterra in mezzo all’area, Gilardino – marcato da Dellafiore - si buttò e trafisse Amelia colpendo il pallone di mano. Allo stadio la videro tutti, tranne l’arbitro Morganti che concesse il gol. A fine partita, il bomber di Biella dirà: “E’ stato involontario, ho ricevuto una ginocchiata, sarebbe stato rigore”. Una spiegazione che non fece altro che alimentare la rabbia del Palermo. I viola raddoppiarono al 41’ con Mutu in contropiede. I siciliani accorciarono le distanze con Liverani, ma il direttore di gara annullò la rete per fuorigioco attivo di Simplicio. Il primo tempo finì con i sonori fischi del Barbera per Morganti, accerchiato dai calciatori rosanero. Nella ripresa, dopo tre giri di orologio, Gilardino si divorò il 3-0 e come si dice in questi casi: “gol sbagliato, gol subìto”. Al 5’, infatti, il Palermo segnò il 2-1 con Simplicio, ma la Fiorentina chiuse i conti al 17’: traversone di Comotto e sinistro vincente di Mutu.

Morganti non vide la mano di Gilardino, ma quell’episodio costò all’attaccante classe 1982 due turni di squalifica arrivati grazie alla prova tv. Descrivendo la dinamica dell’azione, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ritenne che “nell'esclusione di ogni ragionevole dubbio, il gesto compiuto da Gilardino, per la sua peculiare dinamica, sia stato volontario, intenzionale e non determinato né condizionato dalla condotta tenuta da Dellafiore negli attimi antecedenti”. Sono passati quasi sette anni da quel gol, ma i tifosi rosanero non l’hanno certamente dimenticato.

STEFANO NICCOLI