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G. Galli: “Italiano resta, mi sarei stupito del contrario. Non andrei su Dia”

G. Galli: “Italiano resta, mi sarei stupito del contrario. Non andrei su Dia” - immagine 1
Le considerazioni tra campo e mercato da parte dell'ex dirigente, grande tifoso ed ex giocatore viola
Redazione VN

L'ex portiere e dirigente della Fiorentina Giovanni Galli è intervenuto a Lady Radio:

"Ho avuto la fortuna di incontrare Berlusconi quando era proprio nel pieno della sua avventura imprenditoriale e sportiva, poi ha intrapreso quella politica. Era un uomo che vedeva oltre, 20 anni avanti a tutti, era generoso, lasciatemelo sottolineare. Non ha mai lasciato indietro nessuno, non ha mai disconosciuto nessuno. Se fosse stato ancora al timone della politica, la guerra non ci sarebbe stata".

Italiano resta

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"Mi avrebbe stupito il contrario, se davvero fosse andato al Napoli sarebbe stato un salto troppo grande. La difesa del titolo italiano, la Champions... Si sarebbe bollato poi come inaffidabile, uno che non rispetta i contratti a poco dagli accordi. No, no, mi avrebbe davvero indisposto e non ci ho mai creduto. Altrimenti i contratti a cosa servono? Ora si confronti con la proprietà, e quando esce un nome le responsabilità siano di tutti nella stanza del potere viola".


Sul mercato

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"Da rifare la spina dorsale, portiere, difensore, centrocampista e attaccante. Amrabat dovrebbe andare via, poi per primo io prenderei un difensore. In attacco? Bene i 16 gol di Dia, ma se non è compatibile con il calcio di Italiano che cosa lo vado a prendere a fare? E' questione di competenza, non solo di scouting".

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