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Fuochi d’artificio viola contro il progetto Udinese

La Serie A si apre con la sfida fra la squadra più rinnovata e la solita Udinese di piccoli grandi nomi. Ma l’importante è arrivare pronti

Redazione VN

La Serie A apre i battenti fra cinque giorni con una sfida fra due squadre che negli ultimi mesi hanno lavorato in maniera decisamente diversa. Da un lato la Fiorentina, che ad una nuova stagione ha fatto corrispondere una nuova squadra, cambiando numerosi interpreti, dall'altro l'Udinese, che malgrado le cessioni illustri punta alla riconferma, avendo cambiato solo poche pedine rispetto all'ultima stagione.

Se a Firenze dunque si cerca di voltare pagina con un undici titolare che conta ben sette-otto elementi diversi rispetto a Maggio, ad Udine non possono che puntare alla riconferma, ripartendo come ogni anno dai gioielli nascosti di Pozzo, pronti ad esplodere da un momento all'altro per non far rimpiangere chi è andato via.

Asamoah, Handanovic ed Isla sono i nomi grossi che hanno lasciato l'Udinese quest'anno, senza dimenticare Floro Flores e Torje (che fra l'altro l'anno scorso segnò proprio al Franchi) la sfida dei friulani è dunque quella di dimostrare che i giovani già alla corte di Guidolin come Badù, Pereyra, Fabbrini e Muriel (senza dimenticare il solito esercito di illustri sconosciuti che arrivano dal mercato) sono pronti per un ruolo importante in Serie A sin da subito, per non rischiare una falsa partenza come quella di due stagioni fa.

A Firenze l'obiettivo è completamente diverso, in riva all'Arno l'unica preoccupazione riguarda l'ambientamento dei tanti volti nomi, dato che difficilmente si potrebbero mettere in dubbio le qualità di elementi come Aquilani, Borja Valero e Pizarro. La prima sfida col Novara ha dato dei segnali positivi, ma l'Udinese sarà un esame ben più difficile, non fosse altro che per lo stato di forma dei bianconeri, che saranno reduci dalla preparazione per la Champions League. Certo che, forse incautamente, i nomi di Badù e Brkic danno meno paura di quelli di Asamoah e Handanovic.

FRANCESCO CIANFANELLI