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Frey: “La Fiorentina si è scordata di me, all’Inter sono stato solo due anni eppure…”. Poi punge Corvino

L'ex portiere della Fiorentina si toglie qualche sassolino: "Sono stato allontanato dallo stesso dirigente che ha messo alla porta Borja Valero"

Redazione VN

L'ex portiere viola Sebastien Frey è intervenuto a Lady Radio, parlando della Fiorentina e del momento viola, con un ritorno anche al suo passato:

Quella di Genova è stata una brutta batosta. Non è mai piacevole prendere tre gol fuori casa e spero che Pioli prepari la partita con il Verona nel modo migliore. La Fiorentina si sta ancora cercando e stiamo tentando di capire dove può arrivare questa squadra. Penso che il rendimento sarà sempre oscillante in stagione: l'obiettivo è arrivare a metà classifica senza pressioni. Chiaro che bisogna poi capire che segnali ci saranno dalla società dopo un'annata che ha visto la spaccatura con la tifoseria. Le cessioni di Borja Valero e Bernardeschi, due simboli, non sono stati facili da digerire. La domanda sembra essere: cosa vorranno fare con la Fiorentina? Manca un vero leader in campo come lo era Borja... Lui trasmetteva ai compagni qualcosa in più. Il mio passato? Io sarei rimasto volentieri in viola, ma mi hanno fatto capire che sarei dovuto andare via e allora ho dovuto fare questa scelta. Ed è lo stesso dirigente che ha fatto allontanare Borja Valero. Ai miei tempi la proprietà era molto presente, poi qualcosa si è rotto ed è un peccato perché anche grazie a loro la Fiorentina è tornata grande. Ultimamente sono stato anche oggetto di critiche da parte di tifosi viola perché l'Inter mi ha iscritto nelle leggende e questo mi dispiace. Mi hanno dato del 'mercenario'. Posso dire di non aver mai ricevuto una telefonata dalla Fiorentina per invitarmi a vedere la squadra: all'Inter sono stato due anni, ma noto molto riconoscimento. In questo momento forse ci sarebbe bisogno di noi 'anziani' per ricucire la frattura fra Società e tifosi. Dispiace vedere il Franchi più vuoto. Prandelli? La sua di andare in Arabia è stata una scelta particolare, perché ha preso un treno che poteva prendere. Spero che possa tornare ad allenare in Serie A.

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