Un passato da centrocampista ed un presente da allenatore. La storia di Gaetano Fontana è sempre nel segno delle sfide. Nel 2003 accetta quella della Fiorentina neopromossa in serie B dopo il fallimento e partecipa al successivo salto in Serie A. L’anno dopo risponde presente alla chiamata del Napoli (allora Napoli Soccer) che dalla serie C vuole ritornare in alto e raggiunge la serie B con la maglia azzurra.
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Fontana: “Sabato prevarranno le emozioni”
Un passato da centrocampista ed un presente da allenatore. La storia di Gaetano Fontana è sempre nel segno delle sfide. Nel 2003 accetta quella della Fiorentina neopromossa in serie B …
Sono passati più di 10 anni. Sabato saranno proprio le due ex squadre di Fontana ad affrontarsi nella finale di Coppa Italia: “Ho avuto la fortuna di poter contribuire alla risalita di due grandi squadre che venivano dal fallimento – racconta Gaetano Fontana aGianlucaDiMarzio.com - e sarebbe stato un peccato veder sparire due società in piazze così importanti. I progetti De Laurentiis e Della Valle sono stati fin da sempre molto ambiziosi e non mi stupisce che adesso siano proprio loro due a contendersi la Coppa Italia”.
Napoli e Firenze vuol dire anche due modi diversi di vivere il tifo settimana dopo settimana:
“Ho avuto la fortuna di vincere su entrambe le piazze e questo sicuramente ha aiutato. Ricordo che a Firenze la serie B era vista come una fase di transizione e pertanto vincere quel campionato era considerato quasi scontato da parte dei tifosi che quasi non davano importanza ai tanti sforzi. Tutt’altra storia a Napoli dove ci fu una fase iniziale molto difficile. Nonostante ciò, c’era un grande entusiasmo. Pari a quello di oggi. Credo che per i tifosi azzurri le categorie non facciano differenze perché la passione resta sempre invariata”.
A distanza di 10 anni e più è cambiato tanto dal punto di vista calcistico sia a Napoli che a Firenze sopratutto per merito degli allenatori:
“Montella e Benitez sono prima di tutto due grandi studiosi del calcio. Cercano sempre le caratteristiche più appropriate per ogni singola gara. Montella ha pagato molto le assenze dovute ai gravi infortuni durante la stagione, ma è riuscito ugualmente a fare molto bene facendo affidamento sul materiale a sua disposizione. Benitez, invece, ha avuto più continuità lavorativa con il Napoli ed ha potuto fare leva sullo stesso sistema tattico facendo ruotare i giocatori offensivi”.
Sabato c’è la finale:
“In partita secca dove le motivazioni sono tante e vanno oltre le qualità dei singoli e del tatticismo, certamente prevarranno le emozioni e può davvero succedere di tutto”.
Napoli e Fiorentina sono state a lungo in lotta per un posto in Champions e agli azzurri basta solo un altro punto in campionato per avere la garanzia dell’accesso ai preliminari. Sono state tra le squadre più apprezzate in questa serie A ma hanno dimostrato di essere ancora distanti dalla Juventus nella lotta allo scudetto:
“La Fiorentina è stata sicuramente molto sfortunata per via degli infortuni. Penso che la presenza di Rossi e Gomez per l’intera stagione avrebbe potuto sovvertire qualche gerarchia anche nella classifica finale. Il Napoli deve trovare maggiore equilibrio nella gestione delle partite. E’ stato grande con la grandi dimostrando qualità ma ha prestato il fianco con le piccole. Probabilmente dovrebbe migliorare l’aspetto mentale e quello della cattiveria. Bisogna essere competitivi con chiunque proprio come fa la Juventus”.
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