L'idea di Paulo Sousa è molto chiara: "i moduli sono statici, voglio dinamismo e idee". Nella sua prima uscita sulla panchina della Fiorentina, il tecnico portoghese ha iniziato a mettere in pratica quanto enunciato a parole. Certo, il Trentino Team non è il più probante degli avversari, ma qualche indicazione tattica interessante è filtrata.
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FOCUS VN Tatticamente parlando, la prima Fiorentina di Paulo Sousa
Dal 4-3-2-1 del primo tempo al 3-4-3 della ripresa. Filtrano le prime indicazioni tattiche dal test di ieri
Nel primo tempo si è partiti con due difensori centrali (Camporese e Gigli), due esterni a tutta fascia (Fazzi e Bittante), due interni di centrocampo (Petriccione e Bakic), un trequartista (Diakhatè) e due attaccanti (Bangu e Gondo). A completare il puzzle c'è Hegazi, a cui Sousa ha ritagliato un ruolo da punto di congiunzione centrale tra difesa e centrocampo, con compiti anche d'impostazione. Da sottolineare anche la fase offensiva, sempre supportata dai due laterali, in cui Gondo fungeva da riferimento centrale coadiuvato da Bangu e Diakhatè, schierati "a imbuto" dietro di lui.
Nella ripresa, invece, si è passati ad una difesa a tre (Tomovic-Bagadur-Basanta, poi Alonso), ancora due esterni di lunga percorrenza (prima Venuti e Alonso, poi Tomovic e Zanon), due intermedi centrali (Capezzi e Vecino) e un tridente puro composto da Bernardeschi, Gomez e Rebic. Numericamente parlando, si è passati dal 4-3-2-1 del primo tempo al 3-4-3 classico della seconda frazione. Se la prima soluzione non è una novità, poiché anche Montella vi aveva fatto più volte ricorso, l'altra via tattica è pressoché un inedito degli ultimi anni e una possibilità alquanto affascinante.
Da Moena - STEFANO FANTONI
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