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Fiorentina-Juventus, tra ricordi ed emozioni contrastanti. In ogni caso, un match che ha dentro tante storie

Uno sguardo alla rivalità calcistica che ha fatto la storia del campionato italiano. Dal mancato scudetto della stagione 81-82 al caso Bernardeschi

Redazione VN

Il calcio spesso prende alcune storie da parte e se le coccola, accarezzandole all’infinito. Prima le nutre, quindi le alleva, spesso gli dà certi scossoni d’adrenalina che ancora sanno dispensare brividi. Un racconto da ascoltare attorno al fuoco è quello sulla Fiorentina e la Juventus, che venerdì si prendono un po’ di tempo per loro e regolano vecchi conti. Sarà il loro 160esimo incontro, sarà l’ennesimo valzer della rivalità forse più “snob” del calcio italiano. Ma da dove nasce?Sport Bwin ha sintetizzato in un’infografica interattiva l’odio della Firenze calcistica nei confronti della Juventus.

Era il 7 ottobre del 1928, era il campo di Corso Marsiglia di Torino. Era la prima bozza di Serie A, chiamata ‘Campionato Divisione Nazionale’. Era, insomma, Fiorentina-Juve. Che spesso si ritrovano a sfidarsi per un posto nel paradiso italiano: e la prima volta è datata 1981-82. Ultima giornata di campionato, Antognoni e i suoi Viola sono finalmente pronti ad agguantare il tricolore. Poi però arriva Cagliari e lo 0-0 viziato da un gol regolare annullato a Graziani, mentre a Catanzaro Brady sigla la vittoria del sorpasso nell’ultima improvvisata bianconera.

Segmenti importanti nella linea storica della Juventus, questi. Come l’esterno destro al volo del 4 dicembre del 1994: il giorno in cui i bianconeri rimontarono dal doppio svantaggio iniziale, il giorno in cui sugellarono quella storica partita con il primo sussulto di un ancora timido Alessandro Del Piero. Inoltre: Roby Baggio che va a Torino dopo la finale della Coppa Uefa persa con la Juve? L’episodio della sciarpa e del Divin Codino che si rifiuta di calciare un rigore sotto la Fiesole? C’è un passato, uno di quelli che scottano. E ci sono gli ex di mezzo, come sempre: da Paulo Sousa a Torricelli e Di Livio, oltre lo stesso Trapattoni che ne è stato fedele condottiero. Nell’ultimo anno le società si sono ritrovate spesso a parlare di mercato: è il caso di Federico Bernardeschi, volato a Torino per 40 milioni di euro con sole manciate di grandi prestazioni in Serie A.

Il bottino, comunque, parla chiaro: la Juve dirige questa sfida dall’alto delle sue 77 vittorie su 159 scontri, 50 sono i pareggi e 32 i trionfi viola. I bianconeri hanno inoltre segnato ben 272 reti contro le 168 trasformazioni fiorentine. A Firenze le squadre hanno giocato per ben 79 volte: qui sono in vantaggio i 30 pareggi dello storico, seguono le vittorie viola (27) contro le vittorie Juve (22). Sui gol segnati: 103 per i toscani, 93 per i Campioni d’Italia. Dunque, la partita di Firenze si preannuncia non semplice sulla carta: del resto, non lo è stata neanche l’anno scorso per gli zebrati. 2-1 nell’ultimo scontro al Franchi, dove però due anni fa la Juve si prese una parte fondamentale di scudetto. Segnarono Marchisio e Morata: erano altri tempi. Forse proverà a recuperare Marchisio, titolare dopo tanto, troppo tempo.

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