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Ferrara scrive: “L’ultimo spettacolo”

Sousa è pronto a congedarsi da Firenze dopo una conferenza stampa ancora fuori dall'ordinario

Redazione VN

Se vi capita di vedere il video della simil-conferenza stampa di Sousa (Violachannel.tv), potrete notare, alla fine, lo scatto liberatorio con cui il prossimo ex allenatore della Fiorentina si alza della sedie per scappare da quell’appuntamento che deve stargli simpatico più o meno come quello con il dentista nel giorno di un’estrazione di quelle non facili perché la radice del dente del giudizio è avvinghiata all’osso. Dieci minuti di nulla, come sempre. E questo non è un problema, ma una scelta precisa. Che poi non è che la stampa abbia per forza ragione. Ci mancherebbe. Tra l’altro alle conferenze del tecnico da tempo non ci va quasi più nessuno, per ovvie ragioni.

Ma, al di là dei giudizi personali sul Sousa allenatore e comunicatore del niente (ma c’è da scommettere che lontano da qui cambierà strategia), è questo senso di atarassia estrema che ti trascina sul palcoscenico di una commedia dell’assurdo. «I tifosi si ricorderanno di me», dice il portoghese. Da non dormirci la notte. Nel video è divertente anche l’insistenza del bravo addetto stampa nel ribadire che l’allenatore risponde solo a domande su Fiorentina-Perscara, un evento globale talmente fondamentale da essere stato spostato la sera (20,45) per impedire che qualche cinese possa per sbaglio sintonizzarsi su un dribbling di Milic o di Zampano, a meno che non si sia svegliato apposta all’alba per farsi del male. Comunque la buona notizia è che giocheranno Hagi e il mitico Dragowski, portiere e “colpo” di mercato. E la storia finisce qui.

Sousa fa lo zen, ma non lo è. Diciamo che a scuola di recitazione ha imparato a muoversi secondo coordinate da antico saggio imperturbabile. La voce da doppiatore di telenovelas lo aiuta, ma a un certo punto il guru si scioglie nel veleno. Basta una domanda di una collega sui sassolini che Sousa avrebbe detto di voler si togliersi dalle scarpe a fine stagione e lui deraglia: «Non uso queste parole, forse i sassolini sono quelli che tu hai in testa». Polemiche senza senso. Forse un anno di nulla ha fatto male anche a lui, che però una spiegazione ce l’avrebbe, ed è semplice: quando il presidente esecutivo ti ripete la famosa frase (che ha ripetutto anche a Prandelli e Montella) “lei pensi al campo che al resto ci pensiamo noi”, tu molli il colpo e ti senti escluso e quindi senza più entusiasmo.

Quindi il tecnico un alibi ce l’ha, ma oltre a questo ha anche le sue belle responsabilità che è inutile ricordare, compresa quella di trattare i media (non quelli per grandi plateee televisive, però, perchè non è stupido) con l’aria di chi pensa sono qui ma vorrei essere in piscina (e come dargli torto). A volte sembra che stia parlando seguendo un prestampato che gli ha tirato giù qualcun altro, magari il suo ghostwriter Sem. Quante volte avete sentito dirgli la frasetta «Noi gochiamo sempre per vincere?». Interessante. E comunque se gli chiedete di questo imperdibile Fiorentina-Pescara lui risponde così: «Noi giochiamo sempre per vincere»

L'articolo integrale di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica

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