"In questo momento è meglio puntare sui senatori e non dare responsabilità ai più giovani". Ipse dixit Delio Rossi circa un mese fa, quando c'era da trovare il modo di ripartire dopo l'Umiliazione (e la "U" maiuscola non è un errore) contro la Juve. E allora fuori Salifu, fuori Ljajic, fuori anche Nastasic e spazio ai giocatori d'esperienza. Schierati con il "semplice" 4-4-2 richiesto proprio dagli stessi calciatori. Solo che le risposte sono state tutt'altro che confortanti, soprattutto in casa dove i presunti senatori si sono mostrati intimoriti, davanti ai propri tifosi, come ragazzini alle prime armi. Ecco perchè a poco a poco Rossi ha rimesso tutto in discussione, ha valutato i rischi e i possibili vantaggi, e ha deciso di cambiare.
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E Rossi varò il piano ‘alternativo’
Voleva puntare sui senatori ma è andata male. E allora… (COMMENTA)
Ritrovando quel coraggio che lo aveva contraddistinto in carriera, soprattutto nel lanciare i giovani a discapito anche di intoccabili. E allora basta concessioni, basta gerarchie, basta preconcetti. Così è tornato alla difesa a 3, ha riproposto Nastasic titolare fisso, ha ripescato Camporese preferendolo al capitano, Gamberini. E contro l'Inter è andato anche oltre: fuori pure Montolivo, "non al meglio ma in grado di giocare" ha detto Rossi, e fiducia a gara in corso a Salifu e Acosty. Mandare in campo due '91, due '92 e un '93 in un match tanto difficile quanto delicato richiede coraggio, ma i fatti dimostrano che era la scelta giusta da fare.
SIMONE BARGELLINI
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