La multa di 20mila euro comminata alla Fiorentina dal Giudice Sportivo non ci ha lasciati indifferenti. Anche perchè nella motivazione, oltre al riferimento ad una monetina arrivata dagli spalti, si parla di "grida costituenti espressione di discriminazione razziale" (cioè cori razzisti), una pratica non certo abituale nella tifoseria gigliata che si è distinta negli ultimi anni come esempio di correttezza e civiltà. Siamo così andati a controllare, con le immagini in nostro possesso, i due momenti della partita indicati nel comunicato ufficiale, e siamo rimasti molto - ma molto - perplessi nel verificare come gli estremi per la sanzione non sembrino esserci affatto.
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VIDEO: Dove li ha sentiti i cori razzisti la Lega?
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Andiamo nello specifico: il primo caso "incriminato" viene indicato al minuto 42 (in realtà è nel corso del 43°). Ecco la ricostruzione del momento: Lucio prova un affondo centrale e arriva fino al limite dell'area dove, però, trova l'opposizione di Nastasic che ne ferma la corsa frapponendo il suo corpo. Il difensore dell'Inter vola a terra e rimane giù qualche secondo aspettando un fischio che non arriva, e così si rialza e torna verso centrocampo. Fischi e brusii che arrivano invece copiosi dagli spalti, ma il cui motivo fin troppo logico è da ricercare proprio nella presunta simulazione di Lucio (e nelle successive lamentele con l'arbitro), mentre non si rintracciano in alcun modo cori nitidi di stampo razzista.
Discorso molto simile per il secondo caso, quello indicato al 12' (in realtà il 13') della ripresa.Maicon accusa un problema al piede destro e i suoi compagni di squadra pensano di mettere palla fuori per permettere i soccorsi, sebbene lo stesso brasiliano faccia segno di continuare a giocare. Il pubblico, come spesso accade in questi casi, inizia a fischiare l'avversario anche perchè lo staff medico dell'Inter fa ingresso sul terreno di gioco salvo poi essere allontanato dallo stesso Maicon (che invece, per regolamento, avrebbe dovuto a quel punto uscire dal terreno di gioco). La Fiorentina è stata quindi penalizzata dall'interruzione del gioco e dal fatto che Maicon non è uscito dal campo. Le grida e le contestazioni, dunque, sono anche qui facilmente riconducibili all'atteggiamento del giocatore avversario (sebbene, come detto, non 'colpevole') e non certo ad un disprezzo di carattere razziale. Un provvedimento che ci pare, in definitiva, assolutamente fuori luogo a meno che gli emissari della Lega non siano riusciti a rintracciare qualche epiteto o qualche gestaccio di un singolo o di pochi individui e lo abbiano ritenuto meritevole di una tale sanzione in un contesto di 20mila persone.
Guarda e ascolta tu stesso i due episodi:
ROBERTO VINCIGUERRA e SIMONE BARGELLINI
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