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Dilemma Sottil, prestito o conferma? Affossato dal 3-5-2

Il punto sull'esterno gigliato

Alessandro Lilloni

In attesa di capire se il campionato potrà riprendere o meno, i direttori sportivi non perdono tempo. Sono giorni movimentati e si gettano le basi per futuri affari da finalizzare durante l'estate. In tempi come questi è quantomai importante programmare il futuro pianificando lo scheletro della rosa che verrà. Ricercare un equilibrio tra arrivi e cessioni non è semplice ma in casa Fiorentina il processo è già ampiamente avviato. Gli investimenti di Gennaio hanno tracciato un sentiero definito. Con Amrabat e Duncan si è puntellato il centrocampo con giocatori dal sicuro rendimento, dando la possibilità di crescere con calma all'altro nuovo arrivo, Kevin Agudelo. In difesa molto apprezzato dai tifosi è stato l'ingaggio di Igor, la sua duttilità lo ha reso una pedina preziosa fin dall'esordio allo Stadium contro la Juventus. Infine capitolo attacco, con Kouamè e Cutrone Pradè si è assicurato due giovani dall'alto potenziale con caratteristiche complementari, ma un dubbio persiste. Cosa fare con Riccardo Sottil?

L'esterno è sicuramente uno degli elementi più talentuosi dell'intera rosa. I compagni durante le interviste lo citano spesso per i gesti funambolici e le qualità messe in mostra durante l'allenamento, ma la sua stagione non si può certo registrare come positiva. Appena 562′ divisi tra Serie A e Coppa Italia, zero reti ed un solo assist confezionato contro il Cittadella. Qualcosa evidentemente non ha funzionato, prima con Montella poi con Iachini il minutaggio è stato scarno. Per molti addetti ai lavori la causa è da attribuire al 3-5-2, una kryptonite per lui che nasce come esterno puro in un attacco a 3. Il futuro è comunque tutto dalla sua parte e non è improbabile immaginare un percorso alla Chiesa. Le qualità tecniche per avvicinarsi alla porta e trasformarsi da esterno in seconda punta ci sono. Tuttavia soltanto giocando con continuità potrà inaugurare una nuova fase della sua giovane carriera, pertanto un prestito non è da escludere. Nei recenti casi di Castrovilli e Dragowski un'esperienza lontano da Firenze è stata decisiva per maturare mentalmente e tatticamente. Senza dimenticare che la concorrenza in maglia viola si prospetta spietata, tanti ottimi giocatori a contendersi pochi posti. Difficile immaginare Ribery e Vlahovic in panchina, così come Chiesa in caso di permanenza.

https://www.violanews.com/stampa/flachi-non-capisco-perche-sottil-non-abbia-spazio-vlahovic-e-cattivo-so-cosa-serve-a-cutrone/

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