news viola

Dica trentatrè. O trentadue?

Gomez e Matri con motivazioni diverse ma la stessa voglia di essere decisivi

Redazione VN

Se la giocano, più o meno, ad armi pari Mario Gomez e Alessandro Matri. In comune i grandissimi stimoli che Juventus-Fiorentina offre loro, anche se per motivazioni diverse. E, purtroppo, pure una forma fisica approssimativa per entrambi. In palio c'è una maglia da titolare per guidare l'attacco viola domenica alle 12,30 nella tana della capolista che in casa non ha mai perso in stagione e che in Serie A ha sempre vinto. Una corsa ad una maglia che potrebbe 'premiare' entrambi a distanza di 4 giorni nel caso - probabile - in cui Montella facesse giocare uno in campionato e l'altro in Europa League giovedì prossimo, stesso posto, stesso avversario. Improbabile invece che Gomez e Matri possano giocare insieme dal 1', considerato il loro momento poco brillante e la forza della squadra bianconera.

Le premesse non sono esattamente le migliori, ma nel calcio non tutto rispetta il pronostico. Soprattutto quando a farla da padrona sono le Motivazioni, con la iniziale maiuscola. Ed entrambi gli attaccanti viola ne hanno da vendere. Il tedesco le ha raccontate pochi giorni fa in conferenza stampa: vuole giocare per ritrovare il ritmo, per riprendere il filo dell'intesa con i compagni, bruscamente interrotto a settembre quando iniziava a dare i suoi frutti. Il match con la Juve non è certo l'ideale come test di "rodaggio", ma d'altro canto la Fiorentina ha bisogno del vero Mario Gomez, o almeno di qualcosa che ci assomigli un po', e l'unica via è il campo. Dall'altra parte però scalpita anche Matri che, tolto Catania, finora non ha dato il contributo che tutti speravano, lui per primo. Però domenica si gioca allo Juve Stadium, dove ha vissuto i momenti più esaltanti della sua carriera contribuendo in modo decisivo alla conquista di due scudetti. Di fronte c'è forse il suo più grande estimatore, quell'Antonio Conte che in estate si lamentò pubblicamente della sua cessione, nonostante nel frattempo fossero arrivati giocatori del calibro di Tevez e Llorente. Il numero 32, insomma, farebbe di tutto per esserci e lasciare il segno, ma forse ad oggi il favorito è il numero 33.

SIMONE BARGELLINI

twitter @SimBarg