Antonio Di Natale, storico ex bomber di Empoli e soprattutto Udinese, è intervenuto a RTV38:
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Di Natale: “Alla Fiorentina qualcosa non torna. Vlahovic? Fenomeno”
L'attaccante ex Udinese ha parlato di Fiorentina
Il calcio non è più come prima, di bandiere ce ne sono poche. Vlahovic è un fenomeno, tra un anno o due può giocare nel Real o nel Barcellona. Deve migliorare alcune cose, ma ci può lavorare. Al primo colpo d'occhio mi ha subito colpito, non so cos'abbiano in mente i suoi procuratori. E' il giovane più forte, più pronto in Serie A, sta trascinando una squadra da solo. Ribery? Non si può fare a meno di un campione come lui, la Fiorentina fa senz'altro bene ad affidarsi al francese. I giocatori hanno bisogno di capire tutti insieme cosa serve per fare punti, tutti insieme, a prescindere dall'allenatore. Mi dispiace per Prandelli che è un grande allenatore, oltretutto tifoso viola. La situazione che ha passato la conosce solo lui. E' tornato per aiutare la squadra, ma evidentemente c'era qualcosa che non andava. C'è anche un po' di paura, la classifica è corta, non si può sbagliare. A Udine cercavamo di fare 40 punti subito, poi quel che arrivava era un di più. Cambiare allenatore così tante volte è strano, c'è qualcosa che non mi torna: in campo ci vanno i giocatori, che in teoria sarebbero buoni. Nel calcio ci vogliono uomini, al giorno d'oggi tutte le squadre partono attrezzate. I giocatori, quando si cambia allenatore, lo percepiscono quasi come un alibi, se ne fregano. Amrabat? E' una mezzala, come Inler. A Verona ha fatto bene, ma quando le cose vanno male e i ruoli cambiano diventa difficile per tutti. A fine campionato dovranno esser fatte valutazioni, però intanto bisogna pensare a salvarsi. Difesa? Non mi piace dar colpa ai difensori, si difende da squadra nel calcio. E' un periodo che va male in tutti i reparti, c'è da lavorare, e Iachini è la persona giusta per farlo.
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