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Dainelli: “Un dispiacere non essere tornato”

“A Firenze il più pazzo era Vargas. Prandelli? Non un gran rapporto”

Redazione VN

Radio Blu una lunga al difensore del Chievo ed ex capitano della Fiorentina Dario Dainelli che afferma: "Sono felice per il rinnovo con il Chievo. E' stato un anno difficile, ma diciamo che è andata bene così. A gennaio con la Fiorentina c'è stato un interesse concreto, ma io avevo un contratto con i gialloblu e la nostra classifica era in bilico. I dirigenti sapevano del mio amore per Firenze, ma c'era bisogno di me lì e sono restato. Un po' di amaro per non essere tornato c'è. Il futuro? Non lo so, sto giocando e mi diverto. Poi sto bene con lo spogliatoio per cui sono doppiamente felice.

La mia esperienza alla Fiorentina? Mi ricordo perfettamente quando ho trovato l'accordo per indossare la maglia viola. Il mio procuratore era insieme a Lucchesi e mi confermarono l'acquisto e il passaggio di maglia. Poi dico che un altro momento meraviglioso è la partita contro il Chievo, quando andammo matematicamente in Champions League per la prima volta. Ci metto anche la sfida al Liverpool in casa. Dei momenti peggiori dico qualcuno nel primo anno, quando rischiammo di retrocedere, alcuni infortuni e il momento in cui me ne sono dovuto andare. Tra me e Prandelli non c'era un rapporto idilliaco, ed essendo anche capitano avevo maggiori contrasti perché dovevo parlare a nome dei ragazzi. Sono stato due estati col rischio di andarmene. L'anno in cui ho lasciato Firenze non pensavo di dover partire a gennaio. Preziosi venne da me molto deciso, venni preso quasi alla sprovvista e alla fine non ci pensai più di tanto. Fu tutto molto immediato e da quello è nato il mio pianto. Quel gruppo era molto unito, si stava bene insieme.

I miei ex compagni in Nazionale? Pensavo che Gilardino potesse andare in Brasile. Toni era più qualcosa dovuto alla grande annata fatta rispetto alle decisioni reali e a lungo termine del mister. Adesso io credo che Pepito possa andare al Mondiale. Nei miei tempi a Firenze volevamo stare sempre tutti insieme. Non vedevamo l'ora di andare in ritiro e una cosa del genere non mi è mai capitata in nussun'altra squadra.Pazzini, Semioli, Gobbi i più simpatici.Il più matto direi Vargas, mi picchiava sempre (ride n.d.r.). Ho sempre creduto in lui e nella sua possibilità di riprendersi. Ci ho legato molto e lo sento spesso. Il più indispensabile direi Toni, con lui in campo era partire con un gol in più. Il più solitario Kroldrup, i più modaioli di Ujfalusi e Mutu. Cuadrado bisogna fare di tutto per tenerlo. Savic? Uno di quelli che mi piace di più. Vucinic lo vedrei bene in viola, Montella mi piace molto. Viola in Champions? Io credo che possa farcela"