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Da Viviano a Sepe: i guai di Pradè a Firenze giocano in porta

Da quando Pradè è arrivato alla Fiorentina ha sempre dovuto risolvere troppi problemi tra i pali: Sepe è solo l'ultimo caso di una lunga serie

Redazione VN

In questi anni di gestione Pradè a Firenze si sono avvicendati una marea di giocatori. In tutti i ruoli la squadra è stata modificata sia nei mercati estivi che in quelli invernali, con risultati ottimi visti gli ultimi campionati della Fiorentina. Ma probabilmente c'è un ruolo che è veramente difficile riempire per la direzione sportiva viola: quello del portiere. Il caso di Sepe è l'ultimo e, forse, il più clamoroso (Neto permettendo) di una lunga serie di inconvenienti e imprevisti. Basta andare poco indietro con la memoria per ricostruire diversi casi burrascosi.

A partire dal principio, stagione 2012-2013, la prima della gestione Pradè. Arrivò Viviano, accolto a braccia aperte da tutti in quanto puro tifoso viola e ottimo portiere. La sua annata a Firenze fu però al di sotto delle aspettative, Neto in alcune occasioni gli rubò il posto da titolare e, a fine stagione, se ne tornò mestamente dalle parti di Palermo, squadra dalla quale era arrivato in prestito.

Stagione seguente, 2013-2014, quella della consacrazione di Neto, eletto portiere titolare della Fiorentina: il ruolo di titolare non si discute, la porta è sua. I problemi nascono allora per la sua riserva. Qualcuno si ricorda ancora Munua, il portiere uruguaiano arrivato dal Levante? Per lui pochissimi sprazzi di campo e la rescissione a metà stagione per far spazio a Rosati. Alle loro spalle, come del resto nella stagione precedente, il buon Lupatelli, primo acquisto della gestione Pradè e membro fondamentale per la buona tenuta dello spogliatoio.

Si chiude con l'anno passato, quando Neto da scommessa era ormai diventato certezza, uno dei portieri più forti della Serie A. Poi la decisione improvvisa, il no al rinnovo di contratto e l'automatica esclusione dal campo. Gli applausi convinti diventano fischi impietosi e ruolo di numero uno viene affidato da Montella a Tatarusanu. Soltanto i problemi fisici del portiere romeno e le poche garanzie che dava Rosati, chiamato nuovamente a Firenze, restituiscono le chiavi della porta al brasiliano, che al termine dell'annata saluta per passare alla Juventus.

Adesso ci ritroviamo la querelle Sepe, che si chiuderà con una multa salitissima e il probabile declassamento dell'ex Empoli a terzo portiere, con Lezzerini a fare il vice Tataruanu. Una sola certezza sembra emergere: l'anno prossimo tornerà a Napoli. E chissà se Tatarusanu sarà il titolare...