Il 18 marzo 2012, all'indomani dell'umiliante 0 a 5 subito in casa dalla Fiorentina ad opera della Juventus, la Società viola con un comunicato ufficializzò che non avrebbe rinnovato il contratto (in scadenza il 30 giugno) a Pantaleo Corvino, ma, come si legge negli atti, la decisione di separarsi a fine stagione era già stata messa nero su bianco tre mesi prima nel cda del 19 dicembre 2011.
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Corvino-Fiorentina: il CdA del dicembre 2011 ne preannunciava l’addio
L'Assemblea dei soci stabilì di revocare una procura come quella conferita a gennaio 2017
Nel verbale del cda del 19 dicembre, infatti, si legge che è necessario revocare la “procura notarile rilasciata […] a Corvino Pantaleo Oronzo”. Pochi giorni prima del comunicato ufficiale del non rinnovo, esattamente il 13 marzo, l'allora AD Sandro Mencucci comparve davanti al notaio per presentare la revoca con effetto immediato della procura del 7 maggio 2010 conferita a Corvino. Tale procura, seppur con limiti di importo diversi, rispecchiava per il comparto sportivo le caratteristiche di quella conferita a Corvino lo scorso 14 gennaio 2017 e svelata giovedì scorso (LEGGI QUI). L'attribuzione di deleghe e poteri fu sottoscritta dall'allora vice presidente Mario Cognigni che conferiva a Corvino, nei limiti della stessa, la procura a gestire la stipula dei contratti per le prestazioni sportive dei calciatori, allenatori e tecnici “seguendo le indicazioni fornite dal Consiglio di Amministrazione in sede di 'pianificazione/budget della stagione sportiva'”; “Gestire […] le fasi di acquisizione e di cessione che portano alla formalizzazione dei contratti, ivi compresi quelli di cui all'art.5 della legge 23 marzo 1981 n.91 (norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti, ndr)”. Inoltre la gestione delle acquisizioni e cessioni dei calciatori del settore giovanile, vero ambito dove il DS aveva un margine operativo totalmente autonomo e non vincolato dalla firma congiunta con Cognigni. Tutto fu deciso, come si legge nel verbale, nel cda del 30 marzo 2010 che stabilì una riorganizzazione della struttura societaria, dove si definì, tra l'altro, le deleghe e i poteri degli amministratori, nonché “l'assegnazione […] al Direttore Sportivo di specifiche deleghe relative al proprio ambito di attività”. Il 7 maggio 2010, come detto, il conferimento davanti al notaio.
Donato Mongatti - Il Sito di Firenze
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