A Gazzetta.it ha parlato il Presidente Esecutivo della Fiorentina Mario Cognigni. Ecco un estratto dell'intervista realizzata dal Direttore Andrea Di Caro:
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Cognigni: “Stagione dolce-amara. Sousa stia sereno, senza hashtag. Corvino…”
Parla Mario Cognigni, Presidente Esecutivo della Fiorentina: "Il rammarico è non aver mai alzato una coppa: era nelle nostre possibilità e avrebbe nobilitato il nostro percorso"
Un bilancio della stagione?
Se guardiamo al risultato finale, l'ennesima qualificazione alle coppe Europee, allora è positivo. Ma dopo un inizio meraviglioso, non possiamo negare che la seconda parte di stagione ci ha regalato più di un'amarezza". In qualità di uomo di fiducia da sempre dei Della Valle e come punto di riferimento nella Fiorentina, Mario Cognigni non si sottrae a commenti, rivelazioni, programmi. Spiega la Fiorentina 2.0 che i Della Valle hanno in mente per aprire il 14esimo anno della loro era viola e rassicura i tifosi: "La famiglia Della Valle è ancora presente. E la Fiorentina che si appresta a nascere sarà preparata e proiettata verso il futuro a livello tecnico ed organizzativo".
Dunque la stagione si chiude con un bicchiere mezzo pieno ma dal sapore dolce-amaro?
"Rende l'idea... Partiamo da un dato: per il quarto anno consecutivo siamo in Europa. I Della Valle hanno preso la Fiorentina in C2, sono tornati in A dove in 12 anni per sei volte siamo arrivati quarti (con due qualificazioni in Champions), una volta terzi per punti fatti (sesti a causa della penalizzazione) e quest'anno quinti senza mai rischiare la qualificazione in EL. Pochi club della nostra fascia in Europa hanno mantenuto questa costanza di risultati. Per sei-sette volte ci siamo lasciati dietro due o tre club tra Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli, Lazio.... Del resto io stesso avevo anticipato che con il Financial fair play la Fiorentina sarebbe riuscita a competere con squadre economicamente più forti.”
Quindi nessun rimpianto in questi anni?
“Si, il rammarico è non aver mai alzato una coppa: era nelle nostre possibilità e avrebbe nobilitato il nostro percorso. Abbiamo raggiunto una finale e due semifinali di Coppa Italia, due semifinali di Europa League. Avremmo potuto fare qualcosa in più”.
"Il nostro futuro lo vogliamo come la prima parte della stagione: il girone di andata chiuso con 38 punti ci aveva esaltato. Se nelle prime 19 partite siamo andati oltre le aspettative non possiamo negare che il calo finale sia stato esagerato: 26 punti nel ritorno, solo 12 punti nelle ultime 12 partite. Le prime tre della classifica hanno fatto strisce impressionanti ma noi avremmo potuto arrivare quarti anche quest’anno, invece abbiamo inserito il freno a mano. Servirà a tutti come lezione, perché l'obiettivo della prossima stagione è mantenere continuità di prestazioni e di tenuta nervosa per tutto l'anno".
Secondo molti il calo è dipeso anche da un mercato di gennaio non all'altezza.
"I giocatori che speravamo ci potessero regalare qualche soluzione in più non hanno reso secondo le aspettative, uno (Benaluane, ndr) addirittura non ha reso nulla. Nel mercato può accadere, ci dispiace e recitiamo il mea culpa. Ma giustificare due sole vittorie in 12 partite finali con il mercato di gennaio ritengo sia sbagliato. Siamo usciti presto e con profondo rammarico dalla Coppa Italia: il 16 dicembre agli ottavi in casa col Carpi. E poi abbiamo incontrato un grande Tottenham che ci ha eliminato il 25 febbraio ai sedicesimi dall'Europa League. Le coppe non ci hanno spremuto come in passato, quindi avremmo dovuto fare meglio nel ritorno, vista la grande qualità mostrata nel gioco e nella personalità della squadra durante l’andata, quando Sousa ha conquistato tutti. Da lì dobbiamo ripartire".
"Con Paulo abbiamo parlato spesso, ci siamo confrontati e abbiamo condiviso tante idee per il futuro. E i dirigenti vicino alla squadra ci sono sempre stati, ciascuno con il proprio ruolo. A Paulo, che abbiamo scelto e apprezziamo perché è un tecnico preparato e moderno e un uomo intelligente e ambizioso, dico con affetto: Paulo stai sereno, rigorosamente senza hashtag”.
Con gli allenatori però si crea spesso qualche malumore: perché?
“Gli allenatori a Firenze hanno sempre goduto di grande libertà e non hanno mai subito ingerenze. Qui si lavora bene. Forse dopo un po’ lo dimenticano e se ne accorgono solo quando lasciano Firenze, almeno a vedere dai risultati ottenuti qui e poi altrove".
Nelle ultime conferenze l'ha nominata così tante volte da farla sembrare il mister Wolf di Pulp Fiction quello che risolveva tutti i problemi: “Deciderà Cognigni, chiedete a Cognigni, risponde Cognigni…”.
"Mi fa piacere che la mia presenza lo rassicuri tanto. Da anni il mio ruolo è anche quello di essere un riferimento per tutte le aree della società: sempre, col bello e col cattivo tempo. Ma non decido tutto io, ogni settore ha la sua autonomia. E ognuno dovrebbe rispondere in base al proprio ruolo assumendosi le proprie responsabilità”.
Ci sarà un nuovo assetto societario?
“Il sistema calcio è in continua evoluzione e la Fiorentina vuole essere una società moderna e organizzata che l'evoluzione la cavalca, non la subisce, nel rispetto della filosofia, dello stile e delle regole del club. Per questo miglioreremo e accresceremo la struttura societaria in ogni suo comparto. A partire dall'area tecnica."
"Parlo prima di tutto di struttura. Gli uomini ricoprono ruoli in strutture. Vogliamo crescere ancora: cercando giovani talenti a livello internazionale, avendo maggiori contatti e osservatori in giro per il mondo, migliorando il nostro scouting, la nostra rete di rapporti con agenti e club. Cerchiamo giovani di talento e giocatori già pronti con un unico comun denominatore: la voglia di affermarsi, di rivincita o di confermare in maglia viola il proprio valore. Gente che abbia fame, personalità, carattere. Che sia ambiziosa e voglia vincere qui, non solo mettersi in vetrina. Il nostro settore giovanile sarà potenziato e seguiremo da vicino chi andrà in prestito per valutarne progressi o rinascite. Tutto questo richiede una struttura con ruoli molto ben definiti”.
Bello a sentirsi: ma "la vil pecunia”? Si insomma, il budget a disposizione?
"Non è mai mancato. I parametri Uefa e un bilancio sano non sono una coperta che puoi tirare dove vuoi e dobbiamo rispettarli. La Società dovrà mantenere il suo equilibrio, ma dovrà necessariamente crescere soprattutto nel marketing e nel commerciale. Se la struttura è forte si scovano talenti e giocatori importanti che fanno al caso nostro. Entro fine mese avremo l'organigramma, nel frattempo stiamo già lavorando sul mercato, anche in questo momento mentre le sto parlando, con nostri uomini all'estero”.
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