Vuoi qualificarti all'Europa League in campionato o vincendo la Coppa Italia? Vuoi più bene alla mamma o al babbo? La prima domanda Pioli se l'è sentita fare spesso nelle ultime settimane, la seconda è una tappa obbligata della vita di tutti. Forse in entrambi i casi non esiste una risposta giusta. Ce n'è una più conveniente, sicuro. Ma non una certa. Perché il calcio non è scienza esatta, nemmeno quando si applicano in maniera ossessiva calcoli e statistiche.
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Campionato o Coppa Italia? Babbo o mamma? L’eterno dilemma, ora anche per la Fiorentina
La Fiorentina può scegliere fra coppa e campionato? Oppure vale la pena fare uno sprint finale e provarci in entrambi i campi? Analisi e riflessioni
La vittoria di Ferrara ha proiettato, di nuovo, la Fiorentina in piena corsa per l'Europa League. Certo, la classifica non sorride. Ma non piange più, al momento. Adesso a sei punti c'è la Roma attualmente al quinto posto. Le altre sono tutte lì, raccolte intorno: Lazio, Torino, Sampdoria.
Al termine della stagione viola mancano sedici partite, diciassette nel caso in cui dovesse essere raggiunta la finale di Coppa Italia. Un evento che, da solo, potrebbe colorare con tinte più vivaci la stagione della Fiorentina. Al netto di tutti gli alti e i bassi. Meno di venti partite alla chiusura di una stagione che chiuderà il primo biennio dopo il nuovo percorso aperto dalla società. Ci saranno inevitabili addii, cessioni. Ma non è questa la sede per parlarne. Il futuro di Pioli - salvo clamorosi scossoni - è ancora sulla panchina viola. Non centrare i due obiettivi della domanda iniziale non dovrebbe inficiare sulla fiducia della società. Ma sul giudizio del suo lavoro, sì.
Forse oggi la Fiorentina non è pronta per scegliere, per decidere quale strada intraprendere per tornare in Europa dopo troppi mesi di assenza. Domenica sera a Firenze arriverà l'Inter, poi ci sarà la Coppa Italia e nuovamente il campionato ancora con l'Atalanta. E, forse, è proprio nella terza partita che Pioli semmai deciderà di attuare un ristretto turnover. Adesso la squadra deve compiere l'ultimo passo. Dimostrare di riuscire a vincere, non solo giocarsela contro chiunque. Soltanto il tempo e i risultati diranno quale può essere la strada migliorare per tornare in Europa.
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