Quando la nostra Nazionale è definita “sperimentale” c’è sempre la fregatura: partite noiose, schemi farraginosi e scarsi spunti di rilievo. Quella scesa in campo al Parc des Princes di Parigi contro i padroni di casa transalpini il giorno 19 di marzo del 1966 non sfugge a questa semplice ma ripetitiva regola: uno zero a zero triste e un rendimento di non buono auspicio per i prossimi mondiali in terra britannica. I nostri, scesi in campo in una folgorante maglia bianca con striscia orizzontale azzurra con tricolore, sono allineati dal Commissario Tecnico Edmondo Fabbri nella seguente formazione iniziale: Albertosi, Burgnich, Facchetti, Rosato, Salvadore, Pirovano, Domenghini, Rivera, Mazzola, Corso e Riva. Dei due viola in campo, Albertosi e Pirovano, il secondo è al debutto nella Nazionale maggiore. Sapendo di giocarsi una fetta importante di quella convocazione mondiale cui tutti i calciatori ambiscono, Giovan Battista cede alla tensione e affonda nella mediocrità dell’impegno di una Nazionale scialba come la pasta condita con il burro. Al termine del primo tempo Pirovano è sostituito da Lodetti e il cambio assomiglia molto a una bocciatura definitiva. Al termine della gara l’unico protagonista della giornata - lo strepitoso Albertosi che sfodera una serie di parate che salvano il risultato e sfoggia una sicurezza di un veterano a 27 anni - troverà, rientrando negli spogliatoi, il povero compagno di Club in lacrime per l’occasione avuta e sprecata. In realtà Pirovano è utilizzato malamente in un ruolo che non gli appartiene e circondato da compagni di squadra che, trattandosi di “sperimentale”, giocano con sufficienza e alterigia non aiutandolo nel suo inserimento nei meccanismi. Coraggio GB: troverai le tue soddisfazioni con quella maglia che ti sei sfilato per una sola domenica ma che è quella che ti appartiene sul serio.
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BV 1966: Le parate di Enrico e le lacrime di Pirovano
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Massimo Cecchi - Museofiorentina.it
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