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Braschi e una scelta che fa discutere

Damato, le sviste e la sua fede interista che alimenta la polemica

Redazione VN

Brucia, è inutile negarlo. Eccome se brucia. La sconfitta di ieri sera per mano dell'Inter e di Damato è una ferita ancora aperta per come è maturata e per le conseguenze in meri termini di classifica (già sintonizzati su Sassuolo-Napoli?). D'altra parte stanchezza, sfortuna, infortuni e qualche decisione arbitrale avversa sommati insieme sono un avversario ostico da battere, ben più temibile dell'Inter di Mazzarri che nella ripresa ha mostrato il suo volto fragile. Insomma, di motivi per lamentarsi ce ne sarebbero fin troppi ma al di là delle dietrologie è possibile sopportare l'ennesima scelta discutibile del designatore Braschi?

Fiorentina-Inter, gara di cartello, crocevia importante per l'Europa, viene affidata a Damato, giovane arbitro pugliese... di fede interista. All'interno di un pezzo pubblicato nell'edizione barese de' La Repubblica il 5 gennaio 2002, Damato viene definito "come giacchetta nera barlettana, 29 anni, interista da sempre". E puntualmente ecco i 'gialli' (mancati nei casi di Samuel ed Hernanes nel primo tempo) sulla netta trattenuta da rigore su Joaquin e sul secondo gol dell'Inter, con la gentile collaborazione dell'assistente Orsato e del guardalinee Giallatini.

A questo punto sarebbe fin troppo facile perdersi nelle insinuazioni che comunque non cancellerebbero la parte di responsabilità della Fiorentina nella sconfitta di ieri sera. Ci limitiamo a sottolineare l'ennesima dimostrazione di cattivo gusto da parte dei vertici arbitrali, ormai sfoggiato così spudoratamente da rasentare l'assurdo della sfida. Scelte, come già scritto, molto discutibili che non fanno altro che alimentare una polemica senza fine.

ALESSIO CROCIANI

Twitter: @AlessioCrociani