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Branco, Drago ed una sfida finita a… pallonate. La gioventù tra i pali si fa sentire

Foto ACF

I quattro agli ordini di Rosalen hanno concluso la sessione con i tiri 'punitivi': con Lafont e Dragowski a calciare, Ghidotti e Brancolini si sono vestiti da bersagli

Simone Torricini

Chiamatelo, se volete, un tocco di sano nonnismo. Da un lato Lafont e Dragowski, i veterani (si fa per dire) del gruppo dei portieri; dall'altro Ghidotti e Brancolini, entrambi rookie in quel di Moena. I primi due a calciare dal limite dell'area, i secondi piegati, gambe larghe e testa bassa, con le dita incrociate a sperare che i compagni sbagliassero mira. È lo scenario che Alejandro Rosalen ha dipinto al termine della seduta mattutina di allenamento, e una testimonianza della positività che circonda questa Fiorentina.

Durante le esercitazioni, iniziate poco dopo le 10, Lafont, Dragowski, Ghidotti e Brancolini si sono alternati tra i pali; i tre fuori dalla porta si dividevano in un due-contro-uno in area in cui gli attaccanti improvvisati staccavano di testa sui cross a spiovere di Rosalen. Alla fine della rotazione, i due meno prolifici sono stati proprio i più giovani, così il preparatore li ha dirottati sulla linea di porta a subire, di spalle, le pallonate dei grandi. Il polacco in particolare ha centrato il segno in due occasioni, raccogliendo il consenso dei presenti ed abbozzando la tipica esultanza di Cristiano Ronaldo.

Un siparietto curioso ha visto per protagonista Brancolini, che proprio ieri ha compiuto 17 anni. In sintesi: Dragowski calcia e lo colpisce di striscio, Ghidotti non se ne accorge e Branco lo fa presente a Rosalen, che con grande enfasi si complimenta: «Bravo Fede, così si fa, la verità sempre al primo posto!». Ma al di là del dettaglio, quel che conta è che il clima è sereno senza peccare di serietà. E il microcosmo dei portieri (dove l'età media è di 18,5 anni) lo dimostra una volta di più.