Nelle partite in cui è stato schierato in campo da Paulo Sousa, per Bernardeschi c'è stato tanto lavoro sporco da fare, specialmente nelle ultime due gare di campionato contro Genoa e Carpi. Con i rossoblu lo si è visto correre per tutta la fascia destra, facendo quel ruolo che in un certo senso fece risorgere Joaquin la passata stagione con Montella. In quel caso lo spagnolo si ritrovò da ala a esterno del 3-5-2, contro la squadra di Gasperini invece Bernardeschi fece a tutti gli effetti l'esterno di centrocampo nel 3-4-2-1 del mister portoghese, aiutando in fase offensiva Rossi-Babacar-Borja Valero, e dando manforte Tomovic in fase offensiva.
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Bernardeschi, studiare da gregario per diventare decisivo
Il talento della Fiorentina contro Genoa e Carpi è stato allontanato dalla porta e chiamato a fare molto lavoro di sacrificio
Anche contro il Carpi il giovane talento viola è stato allontanato dalla porta, trovandosi qualche passo indietro rispetto a Giuseppe Rossi, partendo dall'altezza del centrocampo per poi avere più spazio per cercare di essere decisivo negli ultimi metri. Ma spesso e volentieri lo abbiamo visto retrocedere molto o per farsi dare il pallone o per lavorare palloni sporchi in mediana. E diciamolo, ci saremmo aspettati almeno in questi match di vederlo molto vicino a Babacar per esplodere tutto il suo talento.
Facile allora immaginare che Sousa gli stia facendo provare la sofferenza e la fatica di essere "gregari", di lavorare soprattutto per il bene della squadra e non tanto per la gloria personale e il tocco di fino sotto porta, per sé stesso o per i compagni. Lui non si è spaventato da queste prove parecchio dispendiose e al termine della gara contro il Carpi lo ha dichiarato apertamente (LEGGI QUI). I risultati danno ragione alle scelte del mister, il gioco un po' meno. Ci sarà tempo vedere il 10 giocare nel ruolo che compete a questo glorioso numero, intanto un po' di fatica in più non può guastare.
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