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Corvino-Sousa, le prime spine tra Berna e il nodo portiere

Ieri sia Corvino che Sousa hanno parlato di Bernardeschi ma con visioni ancora diverse. Intanto la Fiorentina scivola e si prepara verso l'Inter, la grande delusa di EL

Stefano Rossi

Cosa c'è di peggio nel calcio che schierare tanti titolari, andare sotto di due gol e poi rimontare prima di subire la beffa nel finale? Poteva piovere, direbbe qualcuno. Ma effettivamente è anche piovuto. Non è mancato nulla. L'opera dell'assurdo è andata in scena ieri sera al Franchi, a pochi giorni dalla delicata trasferta di Milano contro l'Inter, squadra da censura in questa edizione di Europa League. Il risultato dei viola è bugiardo, su questo si può anche convenire. Ma del resto si sa, il verdetto del campo decide e stravolge tutto. Opinioni e progetti. Lo ribadisce anche Sousa ogni volta che viene interrogato sul suo futuro. Ed è proprio il risultato negativo che, per esempio, ha oscurato un dato degno di nota: dall'ingresso di Federico Chiesa la Fiorentina ha giocato con quattro prodotti del proprio settore giovanile. Al figlio d'arte infatti vanno aggiunti Babacar, Bernardeschi e Lezzerini, protagonista di una serata complessa.

Ripartiamo proprio dall'estremo difensore, non per puntervi il dito contro ma per tracciare il quadro in cui il mondo viola scorre. In settimana Corvino ha dichiarato che il secondo portiere dietro Tatarusanu è Dragowski. Puntualmente ieri è sceso in campo Lezzerini mentre il polacco si è accomodato in tribuna. Nel pregara l'abile uomo di Vernole aveva smussato le parole di mercoledì di Sousa su Bernardeschi riconducendo tutto ad un fraintendimento. Nel post partita Paulo ha preferito ribadire nuovamente il suo concetto, questa volta chiedendo scusa a chi si era sentito offeso. "Una botta al cerchio, una botta a lu tampagnu" mutuando un modo di dire del buon Pantaleo.

Piccole o grandi fratture? Sì, ci sta. Sicuramente non del tutto nuove poiché da gennaio scorso il portoghese si è lasciato andare a dichiarazioni di critica o dissenso verso la proprietà. L'arrivo di Corvino sembrava aver ricompattato l'ambiente ma dopo questa nuova uscite l'unità di intenti appare nuovamete meno salda. In un contesto precario e a tratti contraddittorio la Fiorentina preparerà già da oggi la trasferta di San Siro. Con la malinconica sensazione che la stagione potrà essere ancora costellata da alti e bassi e nuove diatribe. A meno che i risultati riportino tutto in salvo. Del resto si sa, il verdetto del campo decide e stravolge tutto.

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