Uno dei grandi ospiti della partita del cuore che si giocherà all'Artemio Franchi di Firenze lunedì 19 maggio, è l'ex bomber della Fiorentina Gabriel Omar Batistuta. Il Re Leone, arrivato mercoledì, si tratterrà in città per una decina di giorni. Queste le sue parole nella conferenza stampa indetta per presentare la serata di lunedì, quando si contrapporrano le squadre della Nazionale Cantanti e la squadra di Emergency: "Vengo con piacere qua a Firenze, i fiorentini lo sanno. Quando mi hanno chiamato per venire qua ho accettato subito senza pensarci due volte. Il ricordo dell'ultima partita del cuore è sempre quello di 10 anni fa quando c'era la nazionale piloti. Ho dei problemi alle caviglie, vediamo come giocherò, ma l'importante è divertirci per partecipare a una causa importante come questa di Emergency.
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Batistuta: “Quando Firenze chiama rispondo subito”
Il Re Leone presenta la Partita del Cuore, le sue parole
I fiorentini sanno che quando mi chiamano io ci sono sempre. E' nato questo feeling tra la città e me, quindi non ci sono problemi. Loro sanno che lunedì certamente non sarò quello del '98, ho qualche anno in più e due caviglie in meno. Certamente correrò poco, cercherò di passare sempre la palla, ma credo che se sugli spalti sarà una festa il tifo ci coinvolgerà. Sarà un piacere condividere con Baggio un campo di calcio, siamo sempre stati avversari. Sarà bellissimo rincontrare Francesco Toldo, una grande persona. Ho giocato la partita del cuore con Schumacher, quando ho saputo di quanto gli era accaduto sono rimasto malissimo. Io gli auguro il meglio.
Domani penso di essere allo stadio per Fiorentina-Torino: sono venuto con due amici argentini e voglio fargli vedere la mia casa. Il quarto posto della Fiorentina mi sembra ottimo. Montella? Mi sembra normale che chieda rinforzi, anche Conte li chiede. E' il ruolo dell'allenatore, non ha chiesto niente di trascendentale. Collaborazioni tra me e la Fiorentina? No, non è successo niente di nuovo. La finale di Coppa Italia è stata surreale, dovrebbe essere una festa il calcio, ma spesso non è così. Da giocatore volevo guardare gli spalti con le famiglie, i bambini, le esultanze. Adesso si ha paura di portare i figli, non sai mai se vai al sicuro o no.
Una eventuale esultanza? Alla bandierina non ci arrivo più, non lo so come esultare, ogni tanto faccio qualche partita tra amici in Argentina, ma non esulto mai. Speriamo almeno di avere occasione da gol. Il Mondiale in Brasile sarà bellissimo, è la casa del calcio. Spero naturalmenten che l'Argentina vinca e che Messi ci regali la gioia. Purtroppo in tutti i mondiali ci sono dei giocatori che meriterebbero di partecipare, ma non ci sono: Gonzalo, Tevez...ma l'allenatore deve decidere per vincere quindi rispetto la sua decisione.
Oggi ho giocato a golf con Prandelli, ma non ho parlato della Nazionale. Non so se avrei portato Giuseppe Rossi, sicuramente si va sempre per vincere e se Prandelli ha deciso di portare Rossi significa che farà bene per la maglia azzurra. Dovrei vederlo in allenamento per dare un giudizio".
Da tifoso della Fiorentina non mi lamento del campionato, logico che vorrei uno scudetto, ma da un po' di anni a questa parte gioca veramente bene. La Roma ha fatto 30 punti ed è arrivata seconda a 7-8 punti: difficile fare meglio. Io mi godo il calcio e la continuità della squadra. Quando ero io a Firenze un anno eravamo settimi, l'anno dopo lottavamo per non retrocedere. Non c'era continuità. La Fiorentina di adesso ha un'impronta offensiva, ma non penso dipenda dal fatto che Montella fosse un attaccante. Dipende dai giocatori".
CHIARA BAGLIONI
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