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Barone/2: “Chiesa ha tante offerte, Castro resta con noi. E sulle scale elicoidali…”

La seconda parte dell'intervista del Dg viola, tra i temi lo stadio e la permanenza dei talenti viola

Redazione VN

Altre battute rilasciate da Joe Barone nel corso dell'intervista con il collega Massimo Lopes Pegna, di Gazzetta.it.

L'idea di una"bolla" fattibile per il campionato?

Rispettiamo il sistema, questa è una domanda che va indirizzata a Gravina. Noi vogliamo tutelare non solo i nostri tesserati, ma tutti coloro fanno parte di questo mondo. Sentiamo cosa ci dirà la Lega, ma noi siamo pronti a rispettare tutte le normative che si renderanno necessarie.

Paragone con i "commissioner" nello sport americano?

Prima di arrivare ad un commissioner abbiamo bisogno di una governance chiara in Lega. Il parallelo con lo sport americano è difficile da fare. Negli Stati Uniti abbiamo leghe private, ad esempio la MLS non risponde alle regole della FIFA: non ci sono retrocessioni e promozioni. Noi abbiamo bisogno di regole chiare e condivise per tutti, così da consentire che tutti siano allo stesso livello. Dobbiamo lavorare sulle infrastrutture, non solo la Fiorentina ha bisogno del nuovo stadio, per incrementare il "gain day" che in tutto l'anno vale 8,5 mln, cifre che R. Madrid o Manchester United fanno in una singola partita.

Ottimista sul nuovo stadio?

Ogni mattina mi alzo e lavoro per questo. Mi auguro che il governo italiano ci dia una mano, non solo alla Fiorentina. Tutti i tifosi di Serie A, B e C meritano stadi che non gli crollino addosso, con il cemento che cede sotto il peso dei tifosi.

Burocrazia italiana un ostacolo?

Bisogna dare maggior autonomia ai comuni, se il comune di Firenze avesse questa maggiore libertà avremmo fatto molto di più in un anno. Vogliamo che il comune possa trattare direttamente con le società delle proprie città. Non siamo solo una squadra di calcio, ma rappresentiamo la nostra magnifica città nel mondo, grazie ai nostri tifosi. L'idea di salvare le scale elicoidali non è impossibile. Poi parliamoci chiaro: in un anno non ho mai visto nessuno, sotto il mio ufficio, in fila per vedere queste benedette scale (ride ndr).

Scudetto?

Non è una parola proibita. Vogliamo fare una squadra competitiva, perché in campo ci vanno i giocatori. Vogliamo investire in questo senso: lo abbiamo fatto a gennaio e stiamo lavorando allo stesso modo per l'inizio della prossima sessione di mercato.

Chiesa e Castrovilli restano?

Non ci sono solo Gaetano e Federico, abbiamo un'intera squadra con tanti giovani tra qui Riccardo Sottil che è molto promettente. Lo dico di nuovo: Federico ha un contratto, poi ci sono tante squadre che stanno bussando alla nostra porta, club che parlano la nostra lingua, non l'italiano... Gaetano è un gran giocatore e resta con noi.