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Avere un grande attacco non basta

Le statistiche ce lo insegnano, la difesa è importante

Redazione VN

E' opinione corrente che per vincere il campionato italiano non sia necessario segnare molti gol, ma cercare di subirne il meno possibile. Lo sanno bene tifosi, allenatori, giocatori, dirigenti, presidenti. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. Basta andare a vedere i numeri della Juventus negli ultimi due tornei. Pur senza il classico bomber, bravo a sbloccare le partite nei momenti difficili, la squadra bianconera si è aggiudicata la Serie A 2011-12 con appena venti reti subite, mentre la scorsa stagione – terminata con la conquista del 29° scudetto - furono ventiquattro i gol al passivo.

Con questo, non vogliamo sminuire l’importanza di un attaccante vero (il nove di una volta), ma quantomeno sottolineare come avere una buona difesa sia la base per ottenere dei successi. I due gol subiti dalla Fiorentina contro il Villareal in Spagna e i tre con lo Sporting Lisbona in Portogallo non devono certo preoccupare mister Vincenzo Montella, d’altronde è calcio d’agosto. Il risultato conta il giusto e le gambe sono pesanti per via della preparazione di Moena, ma un piccolo campanello d’allarme è scattato. Anche perché tra sei giorni si fa sul serio, c’è il preliminare d’andata di Europa League con il Grasshoper e l'aeroplanino sa quanto sia determinante tenere la porta inviolata in match del genere.

Davvero troppo evidenti gli errori commessi dalla retroguardia gigliata durante la tournèe iberica. Errori che non sempre gli avversarsi sono riusciti a concretizzare. Poco da dire sulla prima rete presa al “Madrigal” da Hernan Perez. Qualcosa di più, invece, sulla seconda dove Alonso si è dimenticato di fare la diagonale, lasciando così a Pereira il tempo di battere Neto dal disco di rigore.

Problemi anche al “Jose Alvalade”. Grossolano il disimpegno di Savic in occasione del 2-0 firmato Carrillo contro lo Sporting, mentre sul 3-0 è Semedo ad esser lasciato libero sugli sviluppi di un corner.

Insomma, c’è ancora da lavorare (ci sorprenderemmo del contrario), un portiere affidabile tipo Julio Cesar darebbe maggior sicurezza al reparto arretrato, ma niente catastrofismi. Meglio aver provato le difficoltà in queste due amichevoli, piuttosto che in gare dove ci saranno i tre punti in palio. Da quel momento in poi, ne siamo sicuri, la Fiorentina ci farà divertire. Parecchio.

STEFANO NICCOLI