Quando si parla di giovani speranze e di Fiorentina Primavera il primo nome che salta fuori è quello di Luzayadio Bangu, detto “Andy”. Il centrocampista nato nel 1997 a Kinshasa, capitale del Congo, ha una storia in maglia viola del tutto particolare: l’allora DS gigliato Pantaleo Corvino lo strappò all’Atalanta, squadra in cui giocava, visto che il ragazzo non era ancora vincolato alla Dea con un contratto da professionista vista la giovane età. La vicenda portò un collerico Antonio Percassi, presidente del club bergamasco, a parlare di: “Far West del calciomercato”.
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Andy Bangu, la pianticella più rigogliosa
Avvio di stagione fenomenale come trequartista. (COMMENTA)
Dall’arrivo alla Fiorentina tutti si sono accorti delle sue immense potenzialità, ma nel ruolo di mezz’ala in un centrocampo a tre non rendeva al meglio per colpa di un fisico non certo scultoreo (1,70m per 57Kg). Quest’anno Leonardo Semplici, allenatore delle giovanili gigliate da tre stagioni, ha invece deciso di ricamargli addosso un modulo ad hoc per esaltarne le qualità e la Fiorentina è passata ad adottare un 4-3-1-2 nel quale Bangu ricopre il ruolo di trequartista. Al classe ’97 è stata affidata la gestione della fase offensiva dei viola e i risultati non sono tardati ad arrivare: nove reti e assist a volontà in tredici presenze sono numeri inequivocabili. Giocate di intelligenza sopraffina lo hanno portato ancora di più ad essere accostato ad Andreas Iniesta, l’idolo indiscusso del giovane Primavera, che ha ancora bisogno di crescere tanto, ma siamo sulla buona strada.
MATTEO ANGIOLINI
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