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Montella: “Quest’anno colpi ma anche cessioni…”

Ecco altre parole dell’intervista a Vincenzo Montella uscita sul nuovo numero del Guerin Sportivo:   “Fare il calciatore vuol dire rinunciare a qualcosa e farlo a 20 anni è più …

Redazione VN

Ecco altre parole dell'intervista a Vincenzo Montella uscita sul nuovo numero del Guerin Sportivo:

"Fare il calciatore vuol dire rinunciare a qualcosa e farlo a 20 anni è più difficile che farlo a 40, per un'atleta il riposo e il recupero sono importanti come la partita, è necessario mangiare bene, ti da energie. Ognuno ha il suo metodo di lavoro e il mio si basa sul movimento e sulla misurazione individuale fatta giorno per giorno.

Forse Capello mi teneva in panchina perchè riteneva di vedere già le mie doti di allenatore. Spesso mi chiedono da chi ho preso di più ma io penso che anche se rubi grandi segreti dagli allenatori, dal momento che li fai tuoi, diventi originale perchè li metterai in pratica in modo originale. Tra i colleghi in serie A ammiro molto Allegri per l'equilibrio e la gestione dei momenti difficili, io ne dovrò ancora vivere parecchi e mi piacerebbe affrontarli come fa lui. Tra le altre squadre invece ammiro il Cagliari, è completo e ha tenuto i giocatori migliori.

Devo migliorare sotto molti aspetti e mi vedrò imperfetto fino a che allenerò, sentirsi arrivati è la cosa più sbagliata. Sono sicuro che il lavoro sia la base per i risultati, non si vince per caso. Per un allenatore è molto difficile la fase del ritiro perchè i giocatori vanno e vengono, poter programmare è tutto più semplice. Quest'anno abbiamo avuto molti rinforzi ma sono anche andati via molti campioni.

Del calcio amo le emozioni, l'immagine che mi porto dentro della scorsa stagione è la seguente: io e il presidente Della Valle davanti alla curva Fiesole sotto la pioggia alla fine della partita con il Palermo, zuppi d'acqua e felicissimi. Quello che non mi piace invece sono le polemiche e le esagerazioni continue. So che viviamo in mezzo a grandi aspettative però dobbiamo tenere a mente che nel calcio si sono avversari e mai nemici. Dobbiamo sorridere di più, accettare le battute, smetterla con la seriosità obbligata, vorrei che le mie conferenze stampa lasciassero il sorriso, il calcio non è psicodramma."