Il fisico possente di Mario Gomez può mettere in ombra molto di ciò che gli sta intorno. Il suo appeal ed il suo magnetismo, generati da un curriculum modello e da un fascino universale, si rivelano per la Fiorentina uno strumento davvero molto utile. Cui prodest? Sicuramente a Giuseppe Rossi. L'american boy viola è attesissimo dai tifosi viola che ripongono in lui aspettative che si sono accumulate fin dai primi momenti. Il suo non impiego, dovuto alla riabilitazione post-infortunio, lo ha fatto scendere sul secondo gradino della scala delle preferenze. Sul primo campeggia da qualche settimana Mario e le attenzioni, mediatiche e non, sono giocoforza quasi tutte per lui. Una beffa per gli altri? No signori, un vantaggio se colto nella sua essenza e fatto fruttare. In primis Pepito può lavorare serenamente e recuperare la forma migliore senza troppe pressioni come contorno.
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All’ombra di Gomez
L’arrivo del tedesco è un apporto decisivo in campo e fuori (COMMENTA)
Anche il resto della squadra può avvantaggiarsi della presenza del tedesco dal ciuffo che già sta facendo tendenza a Firenze. Il caso Pizarro, contorto e arrovellato, si è molto sgonfiato per il suo stesso esito e almeno a Moena nessuno sembra aver fatto pesare la vicenda al cileno. L'entusiasmo legato all'arrivo di Gomez era ancora troppo alto per sgonfiarsi e far divampare la polemica. E' chiaro che Super Mario, non per sua volontà, sia un accentratore di attenzioni a discapito di chi gli sta intorno. Come Mourinho ai tempi dell'Inter era il parafulmini della sua squadra, con la differenza che ne era consapevole, il teutonico può diventare uno scudo per molti dei suoi compagni meno esperti di lui. La Fiorentina non è più una sorpresa e le rivali l'attenderanno agguerrite quindi le sue spalle larghe, in senso mataforico e non, saranno necessarie: Mario avrà quindi il compito di essere il corrispondente del pilone del rugby, i suoi compagni avranno il dovere di metterlo in condizione di fare ciò che gli riesce meglio...
STEFANO ROSSI
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