Agroppi: “Giudizi condizionati dai risultati”

Ai microfoni di Radio Blu interviene Aldo Agroppi. L'ex allenatore si focalizza sulla situazione viola e su quanto successo nelle ultime giornate di campionato:

"Tutte le partite sono giudicate dal risultato che condiziona nel giudizio. Penso a quanto alla partita contro il Catania e dico che stavano facendo una partita ottima, andando in vantaggio e la puoi amministrare. Poi il portiere Neto esce male e prende gol e ha avuto le sue colpe anche sul secondo gol. Cosa succede, cambiano i giudizi. Con un portiere bravo non sarebbe andata così. Neto ha preso gol che non dovrebbe prendere e la gente comincia a dire che la squadra non è più la stessa. Oltre al gioco si è legati agli episodi del campo che spesso imprevedibili. A Catania con un portiere come si deve non perdi.Viviano? Spero che non tiri in porta il Parma. Non perché sia scarso, ma perché torna in campo dopo tanto tempo e deve ritrovare fiducia e serenità. Se domani dovessero esserci situazioni complesse, potrebbe essere esposto al rischio di figuracce.

Manca un centravanti alla squadra, uno che ti garantisca 15 gol a stagione. Prima le reti arrivavano da difensori e centrocampisti. Ora non è così e se ci si mette anche Jovetic a faticare in attacco si fa difficile: senza portiere e attaccante come si fanno i 3 punti?

Rossi per ora è un nome. Se si riprendesse la Fiorentina troverebbe un ragazzo serio, che non dà problemi, è forte e l'acquisto si rivelerebbe azzeccato. Sarebbe auspicabile che torni quello che era. Anche Sissoko è un acquisto ottimo, ma la i viola sono ancora una squadra mozza, come una bottiglia senza tappo. Ci vorrebbe che Jovetic tornasse lui e che Toni riuscisse a metterla dentro almeno altre 3-4 volte. Balotelli? E' un grande giocatore, se riescono a metterlo in riga possono ritrovarlo. Penso che abbia capito qual è la vera vita di un calciatore. A Manchester è rimasto solo e ha sfogato la frustrazione nel divertimento. Io sono fiducioso e al Milan credo che possa riprendersi".

LO. BEN.