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Ag. Bernardeschi: “Macia fondamentale nel farlo restare”

“Federico mi ricorda Cerci. A Crotone sanno valorizzarlo” (COMMENTA)

Redazione VN

Pecini, agente di Federico Bernardeschi, giovane viola in prestito al Crotone ha rilasciato un'intervista a Gianlucadimarzio.com:

“E’ dall’età di nove anni che gioca con la Fiorentina. Su e giù ogni giorno, tra scuola e pulmino. Inizialmente finché non si compiono 14 anni è proibito cambiare provincia (Carrara e Firenze due distinte), poi in Primavera la frequenza è obbligatoria”. Agli inizi il talento non basta, fondamentale l’appoggio di chi ti circonda. Pecini ricorda: “Sicuramente il padre, la sua famiglia, persone per bene, umili che lo hanno supportato sia negli impegni che nei costi. Poi Bordigoni, amico di famiglia conosciutissimo in quel di Carrara perché capace di dare i consigli giusti ai ragazzi delle giovanili ancora alle prime armi”.

La Fiorentina brucia sul tempo le concorrenti toscane e si assicura Federico, talento purissimo. L’agente del ragazzo riconosce i meriti della società Viola: “La Fiorentina lavora molto bene con i giovani, Federico ha fatto ben 10 anni nel loro settore giovanile. Si sono mossi in anticipo e Pantaleo Corvino si è accorto di avere un talento in casa”. Ma la svolta è stata blindarlo, alla porta si è presentato il Manchester United di Sir Alex: “La società è stata brava a bloccarlo e vincolarlo, il ragazzo ha avuto la lungimiranza di dire no. In quel periodo c’era anche un po’ di esterofilia, dopo Rossi, Lupoli, Sala e Macheda sembrava naturale e spontaneo accettare. Federico era attratto soprattutto dal progetto (un campionato riserve inglese vale molto di più di una Primavera) ma la volontà era chiara”. Bernardeschi si lega alla Fiorentina, ma lungo il percorso non sono mancate le difficoltà: “Il primo anno di Primavera non giocava con la continuità desiderata. Si era pensato di fare un’esperienza altrove, magari in prestito. C’era anche la Juventus che lo stava osservando da molto vicino (i bianconeri ci hanno provato anche l’anno scorso) ma in quel momento è stato bravissimo Eduardo Macia, responsabile del settore giovanile della Fiorentina, a trattenerlo e fargli capire la cosa giusta. Complimenti anche al ragazzo che non ha mai mollato”.

Bernardeschi non sbaglia mossa, ancora una volta, e dimostra tutte le sue qualità, in campo: incanta e dipinge calcio ballando sulla trequarti. Vince una coppa ed un campionato Primavera. Il mancino è letale. Pecini ne descrive le caratteristiche tecniche: “E’ il tipo di giocatore che lotta e si sacrifica molto per la squadra, ma gioca la palla con assoluta raffinatezza. Predilige il bel gioco, se dovessi fare un paragone lo accosterei a Cerci: attaccante esterno che rientra, sente tantissimo la porta e possiede un grande tiro da fuori. Mancino tagliente, cambi di direzione e passaggi filtranti. Duttile e moderno, in grado di far bene entrambe le fasi: pressing offensivo e copertura difensiva”. Dal dicembre del 2013 Bernardeschi entra in pianta stabile tra le convocazioni di Montella. “Federico ha iniziato a non giocar più con la Primavera perché convocato da Montella. Ci sono state le occasioni per debuttare ma era infortunato”. Poi, da giugno, la scelta di Crotone. Spontanea, diretta, di cuore. “Dopo i sei mesi di panchine in Serie A, abbiamo fatto un’analisi complessiva ed il ragazzo voleva giocare di più. Crotone la prima scelta, mirata. La migliore. La società ha la cultura di valorizzare i giovani, per davvero. Non creano mix tra ragazzi e veterani, il loro parco attaccanti è formato solamente da talentini”. E Federico non smette di stupire, anche in Serie B, a 19 anni. Già 21 partite, 7 gol (molti di pregevolissima fattura) e 4 assist. Titolare inamovibile. Bernardeschi dimostra personalità, Pecini mette in risalto un particolare: “Si prende le punizioni, gli angoli, e li batte”. Dopo il prolungamento con la Fiorentina (4 anni), ecco l’Under21, palcoscenico importante. Il nome inizia a circolare, Bernardeschi è sulla bocca degli esperti.

L’esempio sportivo è Buffon, suo conterraneo. Federico s’ispira e non si monta la testa. Un predestinato. Concentrato sul presente, suo futuro. Con l’orizzonte tinto d’azzurro.