Sembra impossibile che una stagione che ha portato in dote un quarto posto che vale l'Europa e due semifinali di Coppa possa avere un post scriptum (visti i comunicati proprio di scripta si parla) del genere. Sembra impossibile ma è proprio vero e forse domani pare possa essere presa la decisione definitiva. Violanews.com ripercorre insieme a voi il cammino fino ad oggi proponendovi tutte le possibili soluzioni del caso.
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ACF-Montella tutte le possibili soluzioni
Oggi potrebbe essere il giorno decisivo. Ricostruiamo insieme la vicenda e vediamo tutte le possibili soluzioni
L'ANTEFATTO
Sembra ormai accertato che a gennaio Montella non vedendo degli spiragli di miglioramento nel gruppo abbia chiesto alla società di rinforzarla adeguatamente oppure di essere sciolto dalla clausola che costringerebbe una società a page 5 milioni per averlo al suo servizio. I rinforzi sono arrivati parzialmente (Salah con la cessione di Cuadrado) ma la clausola è rimasta nel contratto.
Nei mesi successivi i risultati grazie anche prima a Salah e poi al ritrovato Ilicic hanno calmato la situazione fino a quando la sconfitta di Coppa Italia ha iniziato a creare una frizione con i tifosi acuitasi con la sconfitta casalinga con il Sevilla. Contestazione del Franchi e Montella che risponde per le rime ai tifosi ricordando 'la dimensione' di Firenze e della Fiorentina.
SERVE L'ENTUSIASMO
Primi scricchiolii anche per la famiglia Della Valle che chiede entusiasmo al suo allenatore, cosa ribadita dal Direttore Sportivo Pradè. Ma il bel finale di campionato appiana le cose con il pubblico che torna ad applaudire squadra e tecnico. Viene dato per certo un incontro chiarificatore prima del match contro il Chievo che invece non avviene.
SILENZI E COMUNICATI
Passano i giorni, l'incontro non avviene forse anche perché le idee non sono chiare. Da una parte Montella chiederebbe garanzie tecniche oppure di essere lasciato libero di cambiare squadra. Dall'altra la società temporeggia e per bocca di Daniele Pradè a fine gara il 31 maggio ribadisce "La parola chiave per andare avanti è sempre entusiasmo, faremo vedere all’allenatore le nostre idee tecniche, lui vuole riflettere e poi valuteremo insieme anche a Della Valle, Cognigni e Rogg".
La riflessione dura troppo forse perché le idee presentate non entusiasmano il tecnico e giovedì 4 giugno arrivano il comunicato di Andrea Della Valle (La Società è in attesa di essere messa a conoscenza della chiara posizione del Suo allenatore Montella, nel rispetto degli accordi a suo tempo presi e della correttezza finora tenuta) e la risposta di Montella (Sono a disposizione della società e ho entusiasmo). Evidentemente ADV sta ancora aspettando le riflessione del tecnico al piano di sviluppo di cui parlava Pradè domenica scorsa.
Passano altri giorni e Montella parte per le vacanze. Luca Calamai twitta sabato pomeriggio che l'allenatore tornerà il 5 luglio dalle vacanze ma per lui parlerà il suo agente. E' rottura?
Pradè e Rogg cercano di ricucire lo strappo ma Andrea Della Valle e il fratello Diego pare non abbiano gradito l'uscita di Montella.
COME SE NE ESCE
Come abbiamo scritto qualche ora fa, lunedì potrebbe essere il giorno della verità (LEGGI QUI) e questi gli scenari possibili
- Pradè ricompone la frattura fra tecnico e società e opera facendo mercato di gradimento dell'allenatore che accetta di mantenere la clausola a cui i DV non vogliono rinunciare.
- Mezzo compromesso con un mercato di valore intermedio e Montella che lo accetta ottenendo la eliminazione della clausola per la prossima stagione
- Montella non accetta il mercato proposto e dà le dimissioni. In questo caso sarebbe libero di accasarsi altrove ma resta da verificare l'eventuale clausola per rescissione del contratto unilaterale.
- Montella non accetta il mercato ma non dà le dimissioni. La società decide per l'esonero visto la differenza di vedute che è nociva per tutti. Montella resta fermo ma a libro paga di ACF.
Queste le quattro ipotesi plausibili anche se tenderei a scartare le due estreme ritenendo più probabili le due intermedie: se Montella resta fa un piccolo passo indietro accontentandosi di un mercato di livello medio, oppure dà le dimissioni rinunciando a contratto e clausola. Quattro scenari possibili, non gli unici, ma quelli che al momento attuale paiono essere i più probabili.
SAVERIO PESTUGGIA
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