I botta e risposta tra Napoli e Juventus sono iniziati sabato e proseguono a tutt'oggi. Motivo della disputa i fatturati e le disponibilità economiche dell'uno e dell'altro club, in una corsa a sottolineare che l'altro ha speso di più e, dunque, ha più "dovere" di vincere. Giusto per la cronaca, giova ricordare in quale contesto si trovi a muoversi la Fiorentina. Conti alla mano, la società viola è di gran lunga la più "povera" tra le big del campionato, in quanto a ricavi annuali tra diritti tv, commerciale e stadio: in tutto nel 2013 sono stati 73 milioni (dati Gazzetta dello Sport del 3 gennaio). Spiccioli rispetto ai 275 milioni della Juve, ai 276 del Milan (!), ai 176 dell'Inter. Ma anche ai 125 della Roma, 120 del Napoli e persino i 108 della Lazio (che ne prende 58 per i diritti tv contro i 41 della Fiorentina).
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A proposito di fatturati…
Napoli e Juve si punzecchiano. Ma la Fiorentina è svantaggiatissima
Insomma, il tema non è nuovo, però ogni tanto è giusto ribadirlo. Soprattutto in un momento in cui le cose non stanno brillando per la formazione di Montella che, però, continua a sovrastare in classifica alcuni dei sopracitati club e che probabilmente se la sarebbe giocata alla pari fino in fondo anche con le prime, se la Dea Bendata non ci avesse messo lo zampone (altro che zampino). Tutto questo non per giustificare qualche brutta prestazione o qualche errore commesso a più livelli da casa viola, semmai per chiarire una volta di più le idee a chi va oltre parlando di una stagione "deludente" e di una Fiorentina che non si era attrezzata sufficientemente anche per sopperire ad eventuali emergenze. Con potenzialità così enormemente squilibrate serve un mezzo miracolo per competere ai massimi livelli, un mix di programmazione, scommesse vinte, armonia dell'ambiente e un pizzico di fortuna. Se alcune di queste componenti viene meno, o addirittura si deve pagare enormemente dazio pure alla sorte, tutto diventa inevitabilmente complicato.
SIMONE BARGELLINI
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