Qual è la "dimensione" della Fiorentina? Secondo il tecnico, Firenze non l'ha capita e quindi avrebbe dovuto accogliere già il fatto di essere arrivata in semifinale di Europa League come una sorta di miracolo, di un qualcosa che va molto al di là delle reali potenzialità. Per dovere di cronaca ricordiamo all'allenatore gigliato che sono stati i dirigenti della Fiorentina e i suoi datori di lavoro a parlare, fin da inizio stagione, di obiettivo 3° posto e dell'ambizione di provare a vincere la competizione continentale. Quindi, interpretando le parole dello stesso Montella, forse neanche Della Valle e i suoi collaboratori hanno capito la dimensione della Fiorentina. Oppure, se l'hanno capita, non hanno lavorato sufficientemente bene per rendere la squadra forte quanto si aspettava il tecnico, ma allora Montella dovrebbe rifarsela con loro anzichè puntare il dito su una tifoseria che, dopo aver applaudito persino una sconfitta 0-3 in casa con le riserve della Juve, in fondo non chiedeva altro che uscire a testa alta contro il Siviglia. Non qualificarsi ad ogni costo, ma almeno giocarsela un po' con orgoglio. Pretese eccessive, secondo l'Aeroplanino.
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A proposito della “dimensione”…
Le parole del tecnico, il “mirino” sbagliato e il confronto col Siviglia. Alcune riflessioni
Che però se guarda chi è arrivato in finale vede un Dnipro che, almeno a nostro modesto parere, non è di una "dimensione" superiore ai viola, anzi è di gran lunga inferiore. Lo stesso Siviglia quale "dimensione" dovrebbe avere? Visto che ha una tradizione calcistica simile alla Fiorentina (per la precisione 1 solo scudetto al suo attivo), un monte ingaggi simile alla Fiorentina, un bacino di utenza persino inferiore a Firenze - considerato che la città andalusa ha due squadre - e che tutti gli anni sacrifica qualche big per finanziare il mercato. Ricordiamo a Montella che un certo Marko Marin ha collezionato 30 presenze ufficiali nella scorsa stagione alla corte di Emery, mentre a Firenze era la riserva della riserva. Ricordiamo a Montella che mentre la dirigenza viola nell'estate 2013 gli metteva a disposizione il suo "sogno" Mario Gomez dal Bayern Monaco per 18 milioni, il suo collega spagnolo si vedeva arrivare come rinforzo d'attacco un certo Carlos Bacca, preso a 7 milioni dal Bruges. Non un Cristiano Ronaldo pagato 100 milioni. Eppure il Siviglia nel doppio confronto è parso una "dimensione" distante anni luce dalla Fiorentina. Così, per dire.
SIMONE BARGELLINI
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