La Fiorentina sembra averle provate tutte: cambio di allenatore, di allenamenti, di moduli e di interpreti, ma inutilmente. Che sia un problema di testa ormai è evidente, e la domanda è se avere uno psicologo dello sport in società avrebbe aiutato. Anche se Delio Rossi dopo la sconfitta con il Napoli disse: 'Non ci serve lo psicologo', di sicuro ora lo avrebbe aiutato a capire le dinamiche del gruppo e come prendere i giocatori cosa che forse finora gli manca. Per dare un'anima al gruppo tra l'altro serve per prima cosa assemblarlo in maniera che funzioni come tale, che ci sia coesione. Inoltre ci deve essere chiarezza nei ruoli e unicità. Di obiettivi. Ecco che allora nella prossima stagione non è escluso che venga valutata una figura di consulenza in psicologia dello sport, un mental coach come viene da più parti definito, e qualche contatto potrebbe esserci.
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Uno psicologo per la Fiorentina?
Per aiutare il tecnico a capire le dinamiche del gruppo
Una figura insomma che aiuti il tecnico a capire il gruppo e le sue dinamiche, a saper gestire i giocatori grazie ad un profilo tracciato, ma anche che possa essere un aiuto per gli stessi calciatori. Non a caso la prima in classifica, il Milan, si avvale del prof. De Michelis, in pianta stabile nel Milan Lab. Anche la Fiorentina aveva le consulenze esterne di una psicologa e di una psichiatra ai tempi di Prandelli, che tracciavano i profili iniziali e ai quali i giocatori che ne avevano bisogno o semplicemente volessero potevano rivolgersi, figure poi tagliate per problemi di budget (come il cuoco della squadra e altri).
(Il Nuovo Corriere di Firenze)
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