Si dice che la sosta per le gare delle nazionali sia l'incubo del tifoso. Niente campionato, niente routine del weekend, niente squadra del cuore da sostenere, allo stadio o dal divano. Stavolta invece, almeno per gli appassionati fiorentini, potrebbe essere una risorsa che, un incubo vero e proprio, lo ha quanto meno evitato. Dopo due sconfitte in altrettante partite, questo weekend avrebbe rappresentato un velato giro di boa a cui i viola non avrebbero potuto farsi cogliere impreparati, magari incappando in un risultato negativo contro il Verona. La gara con gli scaligeri si disputerà domenica prossima, lasciando a Stefano Pioli un lasso di tempo sacro e vitale per aggiustare alcuni meccanismi, singoli e di squadra.
news viola
Sosta vitale, menomale
La pausa per gli impegni delle nazionali concede a Pioli tempo aggiuntivo per lavorare e adattare il gruppo all'obiettivo
Le dichiarazioni di Pantaleo Corvino hanno animato queste due settimane, facendo scendere sul futuro viola una nube di inquietudine. "La proprietà ha tappato i rubinetti, da adesso in poi si va avanti con ciò che verrà raccolto dall'autofinanziamento e dalle sue dinamiche", questo il senso delle parole del Direttore Generale l'indomani della chiusura del calciomercato, quest'ultimo croce e delizia dell'inizio di campionato. Una buona parte dei rinforzi è arrivata a ridosso della gara contro l'Inter, qualcuno prima di quella con la Sampdoria, mentre Thereau, Lo Faso e Laurini addirittura negli ultimi giorni della sessione appena conclusa, quando la società si è accorta di dover tamponare alcune falle con innesti funzionali.
La verità che ne esce è una sola: in quindici giorni - dalla settimana di Ferragosto alla fine del mese - non si rivoluziona una squadra, specialmente in un momento labile come questo, dove le incognite si faticano a contare. Proprio per questo la pausa in questo weekend sarà importante per i programmi: Pioli è chiamato a trovare, almeno parzialmente, la quadratura del cerchio, inserendo coloro che devono adattarsi al calcio italiano, trovando una posizione a Marco Benassi e limando i meccanismi - fino a ora confusionari - offensivi. I tanti giovani acquistati, per la maggior parte, non sono pronti per scendere in campo e fare la differenza. Lo stesso Gil Dias, uno dei più utilizzati in queste due partite, dovrà completare il suo processo di ambientamento tecnico-tattico.
All'appuntamento al Bentegodi dovrà essere concreto e tangibile il lavoro svolto in questi giorni, questo è l'obiettivo: sbagliare è umano, specialmente se la rosa è incompleta e la conosci da poche ore, ma iniziare a perseverare sarebbe l'inizio di uno scenario pericoloso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA