Mai come stasera, quando Fiorentina e Lazio Primavera si affronteranno al Franchi di Firenze con in palio la Tim Cup di categoria, sarebbe sbagliato dire che il risultato finale sia l’unica cosa importante. Non è per la vittoria di un effimero trofeo che è stato pensato il settore giovanile, ma per valorizzarne i suoi elementi e portarli un giorno a giocare in pianta stabile in prima squadra. Quindi, il vero vincitore della partita di stasera, non potrà che essere dichiarato fra qualche anno, quando gli interpreti che saranno scesi in campo nella notte fiorentina avranno un futuro ben delineato. Proprio per questo Violanews.com ha deciso di proporvi una piccola descrizione dei giocatori di mister Semplici, in grado di giocare contro la Lazio, che potrebbero un giorno vestire la maglia della prima squadra:
giovanili
Quando vincere non è tutto
Ecco i giocatori gigliati papabili per un salto in prima squadra
Lorenzo Venuti: Classe ’95. Difensore di fascia di grande impatto. Abile sia quando c’è da coprire che soprattutto quando c’è da spingere. Un motorino dal carburante inesauribile, la sua abilità nel poter giocare sia a destra che a sinistra è un’altra freccia, molto preziosa, che ha nella sua faretra. Già nel giro delle selezioni giovanili nazionali. L’europeo U-19 e il Mondiale U-20 del 2015 potrebbero portarlo alla ribalta del grande pubblico.
Saverio Madrigali: Classe ’95. Centrale dalla mente lucida e dal grande fisico. Insieme a Venuti è uno dei giocatori che si allena spesso con la prima squadra di Vincenzo Montella. Tempestivo negli anticipi e sempre con la testa accesa quando c’è da ragionare palla al piede, deve migliorare ancora un po’ nella leadership, sempre importante per guidare la difesa.
Leonardo Capezzi: Classe ’95. Centrocampista di peso, ma col fiuto del gol. E’ il capitano della Fiorentina Primavera, tifoso viola Doc. Ha degli ottimi piedi che gli danno modo di occuparsi praticamente in regime di monopolio di punizioni e angoli. Il gol lo ha nel sangue, ogni tanto però dovrebbe essere più cattivo e sfruttare meglio il suo fisico. Ha già esordito in prima squadra nella trasferta romena contro il Pandurii.
Jacopo Petriccione: Classe ’95. Il playmaker goriziano. Arrivato in estate dal Siena, Semplici lo ha valorizzato affidandogli la direzione del traffico di palloni nel mezzo al campo. Una giocata illuminante dietro l’altra, senza sentirsi schiacciato dall’importanza del match o dal risultato, ricorda molto un David Pizarro dal temperamento molto meno latino. Top class.
Luzayadio “Andy” Bangu: Classe ’97. Il geniale inventore della Primavera. Il congolese, “scippato” all’Atalanta da Pantaleo Corvino, ha una capacità di dialogare negli spazi stretti e di fornire assist ai compagni non comune. Quest’anno ha anche trovato con continuità la via del gol grazie ad una posizione leggermente più avanzata. A qualcuno ricorda un Don Andres Iniesta ancora in fasce.
Abdou Lahat Diakhate: Classe ’98. Il mistero. Tesserato a gennaio, il senegalese ha esordito in Primavera solo dieci giorni fa contro il Crotone. Semplici lo ha schierato titolare contro la Lazio sabato mattina e nessuno ne è rimasto indifferente: corsa, fisico, grinta, tempismo, qualità tecniche, tiro, personalità. Un centrocampista completo. Insomma, con le dovute ed enormi proporzioni, giusto per rendere appena un po' l'idea, sembra la copia sbarbata di un mini Yaya Toure.
Cedric Diomande Gondo: Classe ’96. La prima punta a cui non piace fare la boa. L’ivoriano è stato costretto, per necessità tattiche, ad inventarsi centravanti ma dà il meglio di sé quando può partire in posizione più defilata ed attaccate lo spazio. Non è abituato a trovarsi a giocare la palla con le spalle alla porta, inoltre anche un caratterino non sempre dei più facili non lo aiuta in questa opera di sacrificio. Le potenzialità sono immense, dipenderà dalla dedizione al sacrificio.
MATTEO ANGIOLINI
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